Il presidente Usa Donald Trump ha deciso di allentare la stretta su Huawei. E lo ha comunicato ufficialmente in occasione del G20 di Osaka. La compagnia cinese non sarà rimossa dalla “lista nera” – su questo punto il presidente americano non ha ceduto – ma potrà riacquistare forniture dagli Stati Uniti, qualora non vi siano problemi per la sicurezza nazionale, ha però puntualizzato.
“Abbiamo discusso di molte cose. Abbiamo discusso di Huawei – ha detto Trump in conferenza stampa riferendosi ai colloqui con il presidente della Repubblica popolare Xi Jinping -. Una cosa che consentirò, e che sorprenderà molte persone, è che vendiamo a Huawei un ammontare enorme di componenti utili per i vari prodotti che loro fanno. Le compagnie Usa possono vendere attrezzature a Huawei, lì dove non ci sono grandi problemi con la sicurezza nazionale”.
Ma non è detto che ulteriori concessioni non siano possibili di qui alla scadenza del 19 agosto, ossia dei 90 giorni di proroga fissati dal Dipartimento del Commercio Usa alla compagnia cinese per “organizzarsi”. Una deadline importante considerato che di mezzo c’è la sospensione della licenza Android decisa da Google – che potrebbe trasformarsi in una vera e propria revoca con tutte le conseguenze del caso – nonché la decisione di Microsoft di non concedere più l’uso del sistema Windows sui pc. Huawei ad ogni modo ha messo in conto l’ipotesi peggiore e non a caso ha impresso un colpo di acceleratore alla messa a punto di un proprio sistema operativo – a cui la compagnia lavora peraltro da tempi non sospetti. Richard Yu, ceo della divisione consumer di Huawei, ha annunciato nelle scorse settimane che il sistema potrebbe essere reso disponibile entro il prossimo autunno per gli smartphone e i computer portatili venduti in Cina. E la versione internazionale potrebbe arrivare sul mercato nel primo o nel secondo trimestre 2020.