IL SUMMIT

G7, asse con i big del web per sconfiggere il terrorismo in Rete

Al summit di Ischia presenti anche Google, Microsoft, Facebook e Twitter: “Decisiva l’azione delle aziende per l’empowerment della società civile”. Il ministro Minniti: “E’ importante diffondere una narrativa alternativa a quella dei terroristi”

Pubblicato il 20 Ott 2017

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“Sviluppare forme di cooperazione contro il terrorismo su Internet”. Questo l’obiettivo comune emerso dalla riunione del G7 dei Ministri dell’Interno, conclusasi a Ischia. “Le organizzazioni terroristiche – sottolinea la nota congiunta diffusa al termine del vertice- fanno un uso distorto di Internet per diffondere l’ideologia, reclutare nuovi combattenti, incitare agli attacchi, fornire guide sui metodi di attacco e raccogliere fondi per finanziare le loro azioni. È dunque urgente lavorare in collaborazione tra tutti gli attori coinvolti, incluse le autorità governative, il mondo dell’industria e la società civile, per contrastare efficacemente l’abuso di Internet da parte delle organizzazioni terroristiche”. Alla sessione dedicata al contrasto della minaccia terroristica sulla rete, speciale approfondimento nell’ambito della riunione ministeriale, hanno partecipato anche rappresentanti di Google, Microsoft, Facebook e Twitter. Le società attive sul web “continueranno ad avere un ruolo proattivo e garantiranno un’azione decisiva finalizzata a rendere le loro piattaforme più ostili al terrorismo e sosterranno azioni volte a potenziare l’empowerment dei partner della società civile nello sviluppo di narrative alternative online”.

La riunione ministeriale del G7 “ha fornito un nuovo impulso per migliorare ulteriormente il partenariato con il mondo dell’industria, sviluppato nel quadro dell’Eu Internet Forum a partire dal 2015 e rafforzato da iniziative autonome intraprese dall’industria di Internet, come il Global Internet Forum to Counter Terrorism”. I ministri che hanno preso parte al summit ritengono “necessario accrescere i nostri sforzi congiunti in quattro principali aree operative, segnatamente: 1) l’utilizzo di tecnologie automatizzate per la rapida rilevazione e la rimozione dei contenuti terroristici nonché per la prevenzione della loro ulteriore diffusione; 2) la condivisione delle migliori prassi e tecnologie per migliorare la resilienza delle società più piccole; 3) il miglioramento della nostra base di conoscenza attraverso la ricerca e lo sviluppo; 4) e il potenziamento dell’empowerment dei partner della società civile per sviluppare narrative alternative”. L’obiettivo condiviso è quello di sviluppare forme di cooperazione contro il terrorismo su Internet, “sulla base dei principi di reciproca responsabilità e fiducia, difesa dei valori condivisi di libertà, inclusa la libertà di espressione”.

I partecipanti hanno convenuto sulla necessità di “proseguire il dialogo e garantire un follow-up anche a livello di esperti. A questo proposito, hanno concordato sulla necessità di assegnare un ruolo significativo al Global Internet Forum to Counter Terrorism nonchè di sostenere le società più piccole affinché sviluppino le capacità per combattere l’uso distorto per fini terroristici delle loro piattaforme”. Infine, la riunione ministeriale del G7 ha accolto con favore la creazione di una Rete di Ricerca Globale da parte del Global Internet Forum, con i rappresentanti delle istituzioni accademiche ed esperti per sviluppare congiuntamente l’analisi dell’uso di tecnologie da parte dei terroristi.

”Internet è stato ed è un straordinario veicolo di libertà. Abbiamo convenuto che questo principio non può essere messo in discussione. Lo Stato Islamico e Al Qaeda sono nemici delle nostre libertà. Oggi trasmettiamo un messaggio forte alle opinioni pubbliche del mondo: è possibile avere un principio di sicurezza che non pregiudichi la libertà grazie a delle innovazioni che i grandi provider hanno già messo in atto e che noi implementeremo’ – ha spiegato il ministro dell’Interno Marco Minniti – Uno degli strumenti che verranno adottati dopo il vertice è ”il blocco automatico di immagini e contenuti considerate sbagliate o che siano considerate in qualche modo strumento o incitamento all’azione di carattere terroristico Abbiamo deciso di collaborare con i grandi provider perché loro possono sviluppare un rapporto con le compagnie più piccole per far scaturire una cooperazione che generi un unico blocco unito contro il terrorismo”, sottolineato Minniti. ”Oggi è importante riuscire a trasmettere lungo i canali di Internet una narrativa alternativa che, rispetto alla narrativa di morte e di paura dei terroristi, trasmetta altri messaggi. Abbiamo stabilito un modello di cooperazione tra governi e strutture private basato sul rapporto di fiducia – dice Minniti – Dio solo sa quanto abbiamo bisogno di fiducia nel mondo per vincere terrore e odio”.

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