“Abbiamo lavorato per armonizzare i meccanismi nazionali a presidio della sicurezza delle infrastrutture critiche, cominciando dalle catene di approvvigionamento nel settore energetico, e per individuare l’impiego di meccanismi basati sull’intelligenza artificiale più funzionali al rafforzamento della cybersicurezza”.
A parlare è il direttore dell’Agenzia per Cybersecurity Nazionale Bruno Frattasi, che in veste di presidente del Gruppo di lavoro G7 ad hoc ha commentato i risultati del secondo incontro del team dopo quello istitutivo del 16 maggio. “I Leader G7 nel comunicato di Borgo Egnazia hanno assegnato un mandato importante al Gruppo di lavoro, creato su proposta dell’Italia e chiamato a dar vita a un coordinamento G7 inter-agenzia per rafforzare l’azione collettiva tra le istituzioni responsabili per la cybersicurezza, in sinergia con l’Ise-Shima Cyber Group”, ha ricordato Frattasi.
Uno spazio nuovo e continuo di cooperazione
Sulla scorta di questi obiettivi, “siamo partiti dalla ricognizione della normativa e degli standard internazionali e nazionali di cybersicurezza, abbiamo trovato punti di convergenza tra gli approcci e le misure adottate in ciascun Paese G7 per salvaguardare la supply chain di beni e servizi ICT. Stiamo plasmando un metodo di lavoro che mette a fuoco le esperienze nazionali e i denominatori comuni che meglio possono garantire i nostri ecosistemi digitali”, ha detto Frattasi, che ha rimarcato come “grazie alla determinazione e allo spirito di collaborazione dei membri del gruppo di lavoro G7” si sia riuscito “a creare uno spazio nuovo e continuo di cooperazione. Abbiamo attuato un metodo di lavoro comune, collegiale e inclusivo che ha notevolmente avvicinato le nostre istituzioni, raggiungendo un livello di interazione mai sperimentato prima”.
Sinergie, analisi condivise e agilità: così si liberano le potenzialità dell’AI
Le delegazioni delle agenzie e centri per la cybersicurezza dei sette paesi e dell’Unione europea, del Consiglio per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, della Commissione Ue, del Ministero degli esteri britannico del Rappresentante del Governo canadese per la cybersicurezza hanno di fatto “costruito insieme un programma di lavoro in materia di cybersicurezza e intelligenza artificiale per comprendere meglio sia i rischi e le minacce derivanti dall’uso malevolo di sistemi AI, che le condizioni di sicurezza necessarie per liberare le grandi potenzialità di sviluppo legate all’impiego di questa tecnologia in ambito cyber”.
Per Frattasi “sinergie, analisi condivise, confronto di esperienze e soluzioni marcano il cammino congiunto che ci porterà lontano. L’agilità con cui lavoriamo insieme ci spinge oggi a proseguire e rafforzare ancora di più la nostra collaborazione, e ad espanderla in ogni area sensibile con soluzioni di policy appropriate per meglio difendere gli ecosistemi digitali e rafforzare la sicurezza cyber”.
Il testimone passa al Canada
Il lavoro proseguirà con la prossima Presidenza G7 del Canada, “a cui va il mio speciale augurio per la guida del Gruppo nel 2025. Il mio collega canadese trova una comunità coesa che abbiamo costruito insieme nel corso di intensi mesi di lavoro e che sono sicuro continuerà ad operare con continuità, e al meglio delle sue capacità, nell’affrontare le numerose e complesse sfide che ci attendono”, ha concluso Frattasi, ringraziando “il Governo italiano per aver creduto fin dall’inizio in questa iniziativa di coordinamento rafforzato che sostiene il dialogo politico G7 sulla sicurezza e sulla resilienza cyber collettive dei Paesi G7 e dell’Unione europea”.