IL REPORT

Green pass falsi e tamponi low cost: Italia tra i paesi più colpiti dal phishing a tema Covid

Le rilevazioni di Kaspersky: da inizio 2021 più di 5mila i siti fraudolenti. Tutto costruito per carpire le credenziali dell’online banking delle vittime

Pubblicato il 06 Ago 2021

phishing Covid

E-mail di spam e pagine web di phishing legate alla pandemia, progettate per rubare le credenziali degli utenti. Tra queste varie offerte false e finti test Covid-19 scontati, insieme ad annunci di phishing per QR code e certificati di vaccinazione falsi, da utilizzare per accedere a ristoranti e eventi pubblici. Sono più di 5mila i siti web di phishing correlati al virus dall’inizio del 2021, con le truffe online correlate alla pandemia che hanno raggiunto un picco a marzo. A effettuare la rilevazione sono  i ricercatori di Kaspersky, che hanno potuto osservare un leggero calo di questo genere di truffe a giugno, prima che i criminali informatici intensificassero di nuovo la loro attività. Tra i Paesi europei con il maggior numero di siti rilevati, 300 quelli identificati e bloccati complessivamente, compare in quinta posizione l’Italia, con 27 siti di phishing, dopo Germania (111), Regno Unito (63), Francia (43) e Paesi Bassi (34).

Da marzo 2020 a luglio 2021, si legge in una nota della società specializzata in cybersecurity, Kaspersky ha evitato ad oltre un milione di utenti di collegarsi a siti dannosi che sfruttavano il tema della pandemia, mentre durante l’ultimo mese, i prodotti Kaspersky hanno rilevato e bloccato il 14% in più di siti web di phishing legati alla pandemia rispetto a maggio.

“Nella maggior parte delle frodi legate alla pandemia, i criminali informatici mirano ad ottenere i dati degli utenti – spiega Alexey Marchenko, Head of Content Filtering Methods Research di Kaspersky – Il phishing viene spesso utilizzato per questo: l’utente clicca sul link di un annuncio o di una email e arriva ad una pagina in cui gli viene chiesto di inserire informazioni personali e i dati della carta di credito. Una volta in possesso di queste informazioni, i truffatori possono utilizzarle per rubare denaro dai conti delle vittime. Consigliamo di ricontrollare sempre che le informazioni riguardo alla pandemia provengano da fonti ufficiali e raccomandiamo di non fornire mai i propri dati personali a siti sospetti”.

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