“A volte noi economisti stressiamo questa differenza, non è molto spesso chiara la differenza tra ciò che dovremmo considerare come costo e ciò che invece dovremmo considerare come investimento. Non solo nella cybersecurity, ma anche nella sanità, nel mercato del lavoro e nel sistema pensionistico”. Lo ha detto Pasquale Tridico (nella foto), presidente dell’Inps, aprendo i lavori della quinta conferenza nazionale “Privacy e Cybersecurity: stato dell’arte, sistemi di difesa e resilienza”, organizzata dall’Università degli Studi Tor Vergata con il patrocinio dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale.
“Il costo della spesa sanitaria è un investimento come quello per il mercato del lavoro e del sistema pensionistico, quello della sicurezza. E’ un investimento che evita perdita di dati, ricatti, minacce. Noi siamo stati sfortunati come Inps – prosegue Tridico – ad aver subito, uno dei primi enti pubblici, il primo aprile 2020, un attacco che ci ha fatto avere disfunzioni importanti per i cittadini che per fortuna abbiamo superato, ma abbiamo superato soprattutto grazie a un investimento importante in questa direzione. E’ un investimento non solo per l’Inps ma per il Paese. L’Inps gestisce dati del 90% degli italiani e vuole farlo in modo irreprensibile, rispettoso della privacy, ma anche mettendo a disposizione della comunità scientifica le informazioni per ricerca e fini istituzionali”.
Il presidente dell’Inps ha anche sottolineato l’importanza per il Paese di aver costituito l’Agenzia nazionale per la cybersecurity: “E’ un chiaro intendimento politico di dove il Paese sta andando e di dove spendere risorse degli italiani per proteggere meglio i loro dati. E’ la nuova frontiera, quella più avanzata – aggiunge – e lo vediamo con quello che sta succedendo di terribile con l’aggressione della Russia all’Ucraina”.
“E’ un momento propizio, importante – prosegue Tridico – dobbiamo coglierlo fino in fondo per recuperare il gap che anche in questo campo purtroppo abbiamo accumulato negli anni rispetto ai Paesi europei più avanzati, mi riferisco in particolare ala spesa 2-3 volte maggiore di Germania e Francia rispetto all’Italia in questo campo, e per rilanciare il settore della cybersicurezza”.