La Russia si potrà disconnettere da Internet per motivi di cyber-sicurezza: il presidente Vladimir Putin ha firmato la legge approvata a metà aprile dalla Duma che crea una intranet nazionale (Runet) capace di staccarsi completamente dall’Internet globale e mantenere imprese e cittadini russi online in caso di attacco cibernetico. Lo riporta l’agenzia Ria-Novosti.
Il Parlamento russo ha presentato la legge come strumento necessario per la difesa cyber – soprattutto dagli Stati Uniti – e la firma del presidente Putin, forte sostenitore del progetto, era scontata. Ma per gli attivisti di Internet e delle libertà civili la Runet è solo una nuova forma di censura dei contenuti sgraditi a Mosca.
La nuova legge, contenuta nel più vasto “Digital economy national program”, autorizza la creazione di una Internet russa autonoma, la Runet, per permettere al paese di restare online anche disconnettendosi dall’Internet globale in caso di cyber-attacco grazie a una rete di server nazionali. Il testo di legge indica chiaramente che gli Stati Uniti sono il nemico numero uno da cui guardarsi anche se il vero obiettivo delle autorità russe, osservano molti analisti, è creare un filtro del traffico web sul modello del Great firewall cinese. La Duma, del resto, sta valutando anche una nuova legge che prevede il carcere per le persone che insultano funzionari del governo o diffondono notizie false via Internet.
La legge sulla Runet entrerà in vigore dal primo novembre, anche se, secondo la Cnn, per ora le misure previste restano puramente teoriche. Si tratta in pratica di far passare, in caso di cyber-attacco alla Russia, tutte le comunicazioni digitali di imprese, cittadini e pubbliche amministrazioni su una rete interna anziché su router internazionali. I dati degli enti pubblici e delle imprese russe affidati a Internet saranno tutti crittati.
La legge obbliga gli Internet service provider russi ad assicurare l’indipendenza dello spazio Internet russo Runet nel caso di aggressione straniera, mentre le aziende telecom russe dovranno installare “mezzi tecnici” per re-indirizzare tutto il traffico Internet russo verso punti di scambio approvati o gestiti dall’ente di vigilanza sulle telecomunicazioni Roskomnazor. L’authority ispezionerà il traffico per bloccare contenuti proibiti e garantire che il traffico tra utenti russi resti all’interno del paese e non passi, senza un preciso motivo, per router e server esteri, dove potrebbe essere intercettato. Il presidente Vladimir Putin ha garantito supporto e copertura finanziaria per il progetto, che richiede investimenti in nuovi server che dovranno ridirigere il traffico verso punti di scambio approvati dal regolatore Roskomnazor.
A febbraio Mosca ha effettuato un “test generale” del suo Internet nazionale; nei prossimi mesi verranno ulteriormente chiariti i dettagli tecnici, che richiederanno di definire tali punti di interscambio e le rotte del traffico online. Resta il ruolo centrale del Roskomnazor, al quale tutti gli Internet service provider riporteranno per dettagliare i flussi del loro traffico e indicare chi sono i clienti. L’authority agirà come organismo centrale di monitoraggio e prenderà in mano la gestione di Internet, o meglio della Runet, in caso di cyber-attacco.
Elemento chiave della legge è tenere i dati scambiati tra gli utenti russi di Internet entro i confini della Russia quanto più possibile.
I colossi americani dei social media Twitter e Facebook avranno nove mesi per allinearsi alla nuova legge spostando i loro dati su server localizzati in Russia, ha riportato l’agenzia Intefax citando Alexander Zharov, direttore dell’ente di vigilanza sulle telecomunicazioni Roskomnazor. Lo stesso Zharov ha detto di augurarsi che la Russia non si trovi costretta a oscurare Twitter e Facebook.