GLI EFFETTI DELLA GUERRA

Kaspersky nella black list della Fcc americana. E la Gsma esclude Megafon

Le due società russe colpite da nuove misure a seguito del conflitto in Ucraina. La cybersecurity company: “Decisione politica, nessuna motivazione di ordine tecnico. Siamo delusi”

Pubblicato il 28 Mar 2022

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La russa Kaspersky finisce ufficialmente nella “black list” americana della Federal Communication Commission che vieta l’utilizzo di tecnologie e soluzioni considerate pericolose per la sicurezza. Il provvedimento dell’autorità (QUI IL TESTO INTEGRALE) mette al bando anche le due cinesi China Telecom e China Mobile, segnale del perdurare della tech war con la Cina che negli scorsi anni ha visto protagonista in particolare Huawei che oggi ,nel presentare i conti del 2021, annuncia un utile netto di 113,7 miliardi di yuan (circa 17,8 miliardi di dollari Usa) in crescita del 75,9% su base annua -nonostante dunque i divieti americani – e 636,8 miliardi di yuan di ricavi.

“L’Ufficio per la sicurezza pubblica e la sicurezza interna della Federal Communications Commission ha aggiunto apparecchiature e servizi di tre entità – AO Kaspersky Lab, China Telecom (Americas) Corp e China Mobile International USA Inc. – al suo elenco di apparecchiature e servizi di comunicazione che sono stati considerati una minaccia alla sicurezza nazionale, coerentemente con i requisiti del Secure and Trusted Communications Networks Act del 2019”, si legge nel provvedimento della Fcc. Misura che quindi inasprisce gli obblighi – già annunciati dal Governo di Washington nel 2017 – per le agenzie federali di rimuovere tutti i prodotti di Kaspersky dai propri computer. Ora in base al Secure and Trusted Communications Networks Act of 2019, la Fcc ha posto la compagnia sullo stesso piano di Huawei.

“L’anno scorso, per la prima volta, la Fcc ha pubblicato un elenco di apparecchiature e servizi di comunicazione che rappresentano un rischio inaccettabile per la sicurezza nazionale e abbiamo lavorato a stretto contatto con i nostri partner per la sicurezza nazionale per rivedere e aggiornare questo elenco”, sottolinea la presidente Jessica Rosenworcel. “L’azione aggiuntiva è l’ultima degli sforzi in corso della Fcc, come parte del più ampio approccio dell’intero governo, per rafforzare le reti di comunicazione americane contro le minacce alla sicurezza nazionale, compreso l’esame della proprietà straniera delle società di telecomunicazioni che forniscono servizi negli Stati Uniti e la revoca l’autorizzazione ad operare ove necessario”.

Immediato il commento di Kasperky che si dice “delusa dalla decisione della Federal Communications Commission” che “non si basa su alcuna valutazione tecnica dei prodotti ma è stata presa su basi politiche”.

Kaspersky sostiene che i divieti del governo degli Stati Uniti del 2017 agli enti federali e agli appaltatori federali di utilizzare prodotti e servizi Kaspersky “erano incostituzionali, basati su accuse infondate e mancavano di prove pubbliche di illeciti da parte dell’azienda”. “Poiché non ci sono prove pubbliche per giustificare altrimenti tali azioni dal 2017 e l’annuncio della Fcc si riferisce specificamente alla determinazione del Dipartimento per la sicurezza interna del 2017 come base per la decisione, Kaspersky ritiene che l’espansione di tale divieto è privo di fondamento e rappresenta una risposta al clima geopolitico piuttosto che una valutazione completa dell’integrità dei prodotti e dei servizi di Kaspersky”.

Kaspersky comunica che “continuerà a garantire ai suoi partner e clienti la qualità e l’integrità dei suoi prodotti e rimane pronta a collaborare con le agenzie governative statunitensi per affrontare le preoccupazioni della Fcc e di qualsiasi altra agenzia di regolamentazione”.

È finita nel mirino della Gsma, associazione che rappresenta 750 operatori mobili a livello mondiale e 400 player della filiera, un’altra russa: Megafon. La società era membro della Gsma dal 1995.

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