Le comunicazioni diplomatiche dell’Unione europea sono state spiate per anni da un gruppo di hacker di presunta origine cinese che ha intercettato e copiato migliaia di dispacci portando alla luce le grandi preoccupazioni delle autorità di Bruxelles: le politiche di Donald Trump, le tensioni nei rapporti con la Russia, la guerra commerciale con la Cina e il rischio di una ripresa del programma nucleare in Iran. Lo riporta il New York Times sulla base di informazioni ottenute dalla società americana della cybersecurity Area 1.
Area 1 ha scoperto gli attacchi e fornito al Nyt oltre 1.100 messaggi diplomatici. Il gruppo di hacker, secondo gli esperti, sarebbe al servizio dell’Esercito di liberazione popolare della Cina: il quotidiano americano spiega che le tecniche di attacco e spionaggio utilizzate ricordano quelle proprie di un corpo scelto dei militari cinesi.
Fonti dell’Ue hanno indicato al Nyt che Bruxelles è “a conoscenza delle notizie sulla possibile sottrazione di informazioni sensibili e sta già indagando per verificare”. Interpellato dalla Cnn, il ministero degli Affari esteri della Cina ha respinto le insinuazioni di aver pilotato il cyber-spionaggio definendo l’articolo del Times “privo di fondamento” e anche “estremamente irresponsabile”.
I messaggi intercettati da Area 1 includono scambi con i leader di Arabia Saudita, Israele e altre nazioni che sono poi stati condivisi tra le autorità dell’Unione europea. In uno dei messaggi i diplomatici europei riferiscono di un incontro tra il presidente degli Stati Uniti Trump e la controparte russa Vladimir Putin in Finlandia e lo defiscono “un successo (almeno per Putin)”.
Un’altra nota, scritta dopo un incontro Ue-Cina tenutosi il 16 luglio, offre un resoconto dettagliato e un’analisi della conversazione tra alcuni rappresentanti europei e il presidente cinese Xi Jinping che avrebbe paragonato il comportamento “da bullo” di Trump nei confronti di Pechino a un “incontro di pugilato privo di regole”.
In un altro messaggio, datato 7 marzo, Caroline Vicini, vicecapo della delegazione dell’Ue a Washington, raccomanda ai diplomatici dell’unione incaricati di negoziare sulle materie commerciali di riferirsi sempre agli Stati Uniti come “il nostro partner più importante”, nonostante confermi i contrasti con l’amministrazione Trump in settori come commercio, clima e accordo con l’Iran sul nucleare.
Secondo Area 1 gli stessi hacker si sono infiltrati nelle reti delle Nazioni Unite, dell’American federation of labor and Congress of industrial organizations (Afl-Cio) e dei ministeri degli Affari esteri e delle finanze di diversi paesi.
La società della cybersecurity, che ha sede centrale in California ed è stata fondata da ex della National security agency (Nsa) americana, ha fatto sapere alla Cnn che fornirà presto ulteriori dettagli sul cyber-attacco ai danni delle comunicazioni diplomatiche dell’Ue e di altri paesi.