CYBERSECURITY

Libri online veicolo di malware, in Italia scoperti oltre 53mila file dannosi

In un anno sono stati attaccati 104.819 utenti utilizzando virus inseriti soprattutto in testi di inglese, matematica e letteratura. I dati del report “Back To School” di Kaspersky

Pubblicato il 05 Set 2019

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Libri online veicolo di malware. Gli esperti di Kaspersky hanno scoperto 53.531 file dannosi o potenzialmente indesiderati che si presentavano sotto forma di finti saggi e libri di testo per scuole e università. Da agosto 2018 a luglio 2019 sono stati utilizzati in 356.662 attacchi rivolti a 104.819 utenti, il 21% in meno rispetto ai dati dell’anno precedente.

I libri di testo rappresentano una parte imprescindibile di qualsiasi programma scolastico e spesso, per molte persone, costituiscono un impegno economico oneroso. Proprio per questo motivo, molti libri sono facilmente reperibili online su siti web pirata o forum di file hosting a prezzi meno elevati che consentono agli studenti un notevole risparmio. Questa opportunità, però, può essere sfruttata anche dai cybercriminali con l’intento di diffondere i malware.

Nel report “Back to School” sono state complessivamente, sono state rilevate 17.755 minacce nascoste in finti libri di testo tra cui: libri di inglese (2.080), matematica (1.213) e letteratura (870). La maggior parte delle minacce che si nascondevano nei finti materiali didattici erano in realtà sia minacce invasive ma poco pericolose come adware e software indesiderati, e sia malware molto pericolosi che avevano come obiettivo il furto di denaro.

Le restanti 35.776 minacce si presentavano come finti saggi e relazioni scolastiche che contenevano quello che per i ricercatori si è rivelato un dettaglio inusuale. Nel 35,5% dei casi, il malware più diffuso era un worm apparso otto anni fa, una minaccia considerata ormai obsoleta e attualmente non più in uso. È stato distribuito attivamente attraverso un vettore d’attacco specifico, le chiavette Usb. Dopo un esame più attento, gli esperti sono giunti alla conclusione che il worm fosse presente nei computer dei servizi stampa per gli studenti, spesso utilizzati per anni senza effettuare regolari aggiornamenti di sicurezza e dotati di versioni obsolete dei sistemi operativi. Il worm veniva veicolato attraverso quello che sembrava essere un innocuo documento da stampare.

“Il tentativo degli studenti di non pagare i manuali e altro materiale scolastico rappresenta un’opportunità allettante per i criminali informatici – spiega Morten Lehn, General Manager Italy di Kaspersky – Questa opportunità per i criminali si trasforma in un serio problema per gli istituti scolastici, poiché nel momento in cui l’infezione arriva su un computer dell’istituto scolastico, può essere facilmente diffusa su tutta la rete. Non tutte le scuole sono pronte a rispondere efficacemente agli attacchi, poiché gli istituti scolastici sono considerati un obiettivo atipico per i truffatori. È importante però tenere in considerazione che i cybercriminali sfruttano ogni tipo di occasione. Ecco perché per queste organizzazioni è di vitale importanza munirsi di misure precauzionali”.

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