LA DECISIONE

Manovra 2021, stralciata la norma sull’Istituto Italiano di Cybersicurezza

Su pressing dei ministri di Italia Viva il governo fa un passo indietro. Bonetti: “La sicurezza cibernetica è tema strategico per il Paese. La discussione va istruita in Parlamento prima che in altre sedi”

Pubblicato il 18 Nov 2020

cybersecurity

Passo indietro del governo sull’Istituto italiano di cybersicurezza. Su pressione dei ministri di Italia Viva, la norma contenuta nella bozza della manovra 2021 è stata stralciata.

“La cybersicurezza è tema strategico per l’Italia – scrive su Twitter la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti – Per questo, per Italia Viva la discussione per una Commissione va istruita in Parlamento prima che in altre sedi. Bene lo stralcio, come abbiamo chiesto e ottenuto in Cdm”.

Per Ettore Rosato, deputato e presidente di IV si tratta di “una buona notizia”. “Era inopportuna – riprende – e non si capiva a cosa servisse, se non a limitare l’autonomia e la funzionalità dei nostri Servizi di sicurezza. Lo avevano detto con forza le nostre ministre nel Cdm. Bene ha fatto Conte a cogliere la necessità di non insistere”.

Sulla stessa lunghezza d’onda, il deputato di IV, Gennaro Migliore. “Lo stralcio della norma che avrebbe istituito una fondazione sulla cybersicurezza è una decisione molto positiva – dice – Si tratta di una materia delicatissima che non poteva essere introdotta senza un confronto istituzionale e politico approfondito e di altissimo livello”.

“Italia viva aveva chiesto lo stralcio della norma fin dal primo consiglio dei ministri in cui si era avviata la discussione sul tema – spiega – Il profilo della sicurezza cibernetica, assai rafforzato dopo l’approvazione della legge che istituisce il perimetro di sicurezza cibernetica, necessita strumenti sempre più sofisticati e di una chiara catena di comando, anche alla luce delle molteplici e inedite minacce che siamo chiamati ad affrontare”.

La bozza della legge di bilancio stanziava 10 milioni per la creazione dell’Istituto italiano di cybersicurezza che avrebbe dovuto “pianificare, elaborare, sviluppare, promuovere e supportare iniziative e progetti di innovazione tecnologica e programmi di ricerca riguardanti la sicurezza delle reti, dei sistemi e dei programmi informatici e dell’espletamento dei servizi informatici, in coerenza con la strategia nazionale di sicurezza cibernetica”.

Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, adottato su proposta del direttore generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, sentito il Cisr (Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica), sarebbero stati nominati un commissario unico e un collegio dei revisori nonché definiti i loro compiti.

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