Mettere in comunicazione il cervello umano con il computer e altri dispositivi elettronici utilizzando un hardware non invasivo, come un esile cerchietto indossabile sulla fronte, che consente l’autenticazione sicura e la navigazione su Internet senza l’utilizzo di mouse o scanner visivi. E’ questo l’obiettivo del progetto BrainWaves, messo a punto da Lepida, società di telecomunicazioni in-house della Regione Emilia-Romagna guidata da Gianluca Mazzini, in collaborazione con la società statunitense di crittografia Cryptolab.
La conclusione dei test
I test dell’applicazione e le prove di fattibilità sono terminati con esito positivo, e “segnano – spiega Lepida in una nota – un traguardo nel processo di avanzamento tecnologico delle Interfacce Neurali. Si tratta dell’ultimo passo nella sperimentazione della tecnologia dopo i test che si sono tenuti tra fine 2022 e inizio 2023, che hanno coinvolto un gruppo di dipendenti volontari di Lepida. “Questo processo ha portato alla conclusione che, sotto determinate condizioni – spiega ancora Lepida – il cervello umano può fungere da elemento autenticante”.
Il progetto BrainWaves
Il progetto BrainWaves consiste nel mettere in comunicazione il cervello umano con il computer e altri dispositivi elettronici utilizzando un hardware non invasivo, come un esile cerchietto indossabile sulla fronte. I test hanno portato a verificare che è possibile eseguire un accesso sicuro al computer tramite l’utilizzo di una dotazione composta da un Elettro Scanner di Onde Cerebrali (Eeg) e dal software BrainWaves progettato da Cryptolab, che funge da connettore tra il cervello e il computer.
Durante i test gli utenti hanno prima “sbloccato” il proprio computer tramite una “password grafica” di loro scelta, “procedendo successivamente ad alcune operazioni in completa autonomia e senza l’utilizzo di mouse e tastiera, ma solo tramite gli impulsi inviati al computer attraverso le proprie onde cerebrali”.