Circa 10 milioni di italiani hanno subito violazioni digitali, personalmente o ai danni di un membro della propria famiglia: milioni di violazioni, dal furto d’identità alla clonazione della carta di credito, dalla violazione della privacy al cyberbullismo. E’ il dato che emerge dalla ricerca di Changes Unipol, elaborata da Ipsos, diffusa in occasione della 19esima edizione del Safer internet day, la giornata mondiale per la sicurezza in Rete istituita e promossa dalla Commissione europea.
L’indagine di Changes Unipol ha analizzato percezione, rischi, esperienze personali e misure adottate dagli italiani sul tema cyber risk. È stata realizzata presso un campione nazionale rappresentativo della popolazione di età 16-74 anni (rappresentativi di oltre 44 milioni di individui) e residenti nelle principali aree metropolitane (rappresentativi di oltre 13 milioni di individui) secondo genere, età, area geografica, ampiezza centro, titolo di studio, tenore di vita, professione e nucleo familiare. Sono state realizzate 1.720 interviste. Le violazioni coinvolgono soprattutto la Generazione Z (32% delle persone tra 16 e 26 anni) e si verificano in maniera uniforme in tutta Italia.
Sempre meno violazioni con l’aumentare dell’età
La ricerca rileva come le violazioni decrescano con l’aumentare dell’età: spiccano nella Generazione Z (32% delle persone tra 16 e 26 anni), seguita dai Millennials (31% delle persone tra i 27 e i 40 anni) e dalla Generazione X (22% delle persone tra i 41 e i 56 anni). Fanalino di coda i Baby Boomers (11% delle persone tra i 57 e i 64 anni). A livello territoriale, le infrazioni digitali si verificano in maniera uniforme in tutta Italia: nelle aree metropolitane del Nord, ha subito violazioni digitali il 21% dei cittadini, percentuale leggermente inferiore a quelle registrate nelle grandi città del Centro (25%) e del Sud (22%). Spiccano in particolare i dati di Firenze, dove il 30% degli intervistati dichiara di aver subito una violazione direttamente o ai danni di un familiare, Bari (28%) e Milano (26%). Tra coloro che hanno subito delle violazioni, i più esposti risultano essere coloro che utilizzano i social network con una frequenza medio-elevata (36%), seguiti da persone classificabili come “esperti nel digitale” (28%) e “non esperti” (15%).
Il 53% degli italiani si sente esposto alle violazioni digitali
Più di un 1 Italiano su 2 si sente minacciato da possibili violazioni digitali. In particolare, si sentono maggiormente vulnerabili i Baby boomers (58%) e gli abitanti delle aree metropolitane del Centro Italia (56%). Solo il 30% degli italiani non percepisce invece il cyber risk come un pericolo, mentre il 17% dei cittadini non è in grado di valutare questo rischio, e le relative conseguenze, evidenziando, quindi, poca consapevolezza e vulnerabilità. Maggiore sensibilità al cyber risk è riscontrabile tra chi ha già subito violazioni in passato (64%), i medium users di social network (59%) e gli esperti digitali (57%). Tra i rischi percepiti più gravi nella navigazione web si rileva il furto di identità (58%) e la clonazione della carta di credito (53%).