Rafforzare la protezione dei minori online. Attraverso efficaci sistemi di parental control uniformati a livello nazionale e in grado di aiutare le famiglie ad attivare la disabilitazione di contenuti pericolosi. Questo l’obiettivo della consultazione pubblica appena avviata dall’Agcom per l’adozione di linee guida in materia di “Sistemi di protezione dei minori dai rischi del cyberspazio”. (QUI IL DOCUMENTO DELLA CONSULTAZIONE)
“Dall’esame dei riscontri trasmessi è emerso che parte degli operatori ha realizzato i sistemi di parental control sulla base di proprie soluzioni tecniche e criteri. In alcuni casi, sono previsti costi per i clienti; in altri, il parental control è in corso di implementazione. In altri casi ancora, gli operatori attendono indicazioni normative o regolamentari da parte dell’Autorità – si legge nel documento allegato alla consultazione -. Alla luce delle risultanze della preliminare attività istruttoria svolta, lo stato di implementazione dei sistemi di parental control è apparso dunque solo parziale e non pienamente conforme alla normativa stessa sia in relazione ai costi per i clienti sia in merito alle concrete modalità applicative (ad esempio opt-in vs opt-out). Pertanto, dovendo l’Autorità effettuare una specifica attività di controllo finalizzata a ordinare la cessazione di condotte non conformi alla legge e, se del caso, sanzionatoria, si è ritenuto opportuno adottare specifiche Linee guida volte a orientare gli operatori in ordine alle modalità di realizzazione dei sistemi di protezione dei minori, alle modalità di configurazione degli stessi, alla fornitura di informazioni chiare e trasparenti sulle modalità di utilizzo da parte dei titolari dei contratti di servizi di comunicazione elettronica”.
L’Autorità da suddiviso gli operatori in tre fasce: operatori di fascia A, con almeno 100.000 linee dati attive; operatori di fascia B, con almeno 10.000 e fino a 100.000 linee dati attive; operatori di fascia C, tutti gli altri. 11 i punti messi nero su bianco nelle linee guida che costituiscono la base della consultazione. I sistemi di parental control sono preattivati sulle nuove linee e possono essere disattivati e configurati esclusivamente dal titolare del contratto, se maggiorenne. Se il titolare del contratto è minorenne, devono essere attivati automaticamente anche sulle linee preesistenti ed i soggetti che possono eseguire le operazioni di disattivazione, riattivazione e configurazione sono coloro che esercitano la potestà genitoriale sul minore. I servizi devono essere erogati gratuitamente e deve essere gratuita anche l’assistenza attraverso call center.
Come funzionalità minima è previsto il blocco, mediante Dns, dei siti ospitanti contenuti oggetto di filtro. E per gli operatori di fascia A è prevista anche l’implementazione della configurabilità per fasce orarie e di memorizzazione dei siti visitati. I contenuti oggetto di filtro sono personalizzabili dal titolare del contratto, con la possibilità di aggiungere o personalizzare i contenuti oggetto di filtro. E gli operatori di telefonia, di reti televisive e di comunicazioni elettroniche assicurano adeguate forme di pubblicità in modo da assicurare che i consumatori possano compiere scelte informate.