IL REPORT

Protocolli IoT a rischio, allarme sicurezza per l’Industry 4.0

Secondo Trend Micro, gli standard Mqtt e CoAp per le comunicazioni machine-to-machine presentano punti deboli che possono essere sfruttati per lo spionaggio industriale e per attacchi denial-of-service

Pubblicato il 09 Gen 2019

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Allarme per gli oggetti connessi che danno vita alle soluzioni Industry 4.0. Due tra i principali protocolli IoT sono infatti a rischio attacco, a causa di vulnerabilità significative nella progettazione. Lo rivela Trend Micro, specialista della di cybersecurity, con un report contenuto nell’ultima ricerca “The Fragility of Industrial IoT’s Data Backbone”, condotta in collaborazione con il Politecnico di Milano e sviluppata da Federico Maggi, Senior Threat Researcher Trend Micro.

Le organizzazioni hanno quindi la necessità di rivedere la sicurezza in ambito Ot (Operational Technology). L’indagine ha infatti riscontrato difetti e vulnerabilità all’interno di Message Queuing Telemetry Transport (Mqtt) e Constrained Application Protocol (CoAp), due protocolli machine-to-machine (M2m) molto diffusi, i cui punti deboli possono essere sfruttati a fini di spionaggio industriale, attacchi mirati o di tipo denial-of-service.

In un periodo di quattro mesi, i ricercatori Trend Micro hanno osservato che oltre 200 milioni di messaggi Mqtt e più di 19 milioni di messaggi CoAp erano stati trafugati a causa di server esposti. Gli attaccanti possono localizzare questi dati fuoriusciti utilizzando semplici parole di ricerca e trasformarli in informazioni su asset, personale o tecnologie che possono essere utilizzate per attacchi mirati. La ricerca dimostra come gli attaccanti possono controllare da remoto gli endpoint IoT o compiere attacchi denial-of-service. Inoltre, sfruttando funzionalità specifiche dei protocolli, gli hacker possono mantener accesso permanente a un obiettivo e muoversi lateralmente lungo la rete.

“Le criticità che abbiamo scoperto nei due protocolli maggiormente utilizzati dai dispositivi IoT devono essere prese in seria considerazione dalle aziende e possono rappresentare l’occasione per un approccio olistico alla sicurezza degli ambienti Ot”, spiega in una nota Federico Maggi. “Questi protocolli non sono stai progettati pensando alla security, ma sono utilizzati in un numero sempre maggiore di ambienti critici e questo rappresenta un grande rischio. Anche hacker con risorse limitate possono sfruttare questi difetti di progettazione e vulnerabilità, per compiere movimenti laterali, furti di dati o attacchi denial-of-service”.

Per far fronte ai rischi evidenziati dalla ricerca, Trend Micro raccomanda di implementare le corrette policy per rimuovere i servizi M2m che non sono necessari, effettuare controlli periodici utilizzando servizi di scansione internet-wide, per assicurarsi che i dati sensibili non vengano trafugati attraverso servizi IoT pubblici, sviluppare un workflow per la gestione delle vulnerabilità, per proteggere la supply chain mantenersi al passo degli standard industriali.

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