Si sposta verso i Chief Information Officer e l’IT il baricentro della digital transformation nelle aziende italiane. Saranno lo smart working e l’HR management i fronti prioritari della sfida. Emerge dalla ricerca di Aruba Enterprise e CioNet Italia, secondo cui il Cio sarà più coinvolto nel processo decisionale di business, mentre ci sarà maggiore necessità di agilità dell’IT.
La survey ha coinvolto circa 200 aziende, con un panel composto per il 93% da Decision Maker dell’area IT (Cio, Ict Manager e Cto e per il restante 7% da Decision Maker dell’area Innovazione.
Avanti su smart working e IT
Secondo il 63% degli intervistati ci sarà una continuità rispetto allo scorso anno e i maggiori investimenti saranno nell’ambito dello smart working e dell’area di HR management. Seguiranno quelli in Big data & predictive analysis (55%), digitalizzazione delle vendite (49%) e business continuity (43%). Meno prioritari saranno gli investimenti in customer service (31%) e produzione (22%).
Non basta: per il 37% si verificherà un maggiore coinvolgimento dei Cio nella employee experience e un loro ruolo centrale nei processi che riguardano la business continuity aziendale (33%). Anche in questo caso, le risposte fanno emergere come il cambiamento sarà più di gestione interna che nei rapporti esterni, dato che solo il 29% degli intervistati pensa che ci sarà un maggiore coinvolgimento dei Cio nella customer experience.
“Per quanto la crisi economica si faccia sentire – si legge nel report – il 63% degli intervistati ritiene che nel 2021 verrà promossa una strategia di adozione e accelerazione all’utilizzo di nuove tecnologie per colmare i gap esistenti in termini di digital transformation. È solo il 6% a ritenere che la propria strategia si baserà su tagli e blocchi di nuovi progetti.
Cybersecurity e advanced analytics le priorità
I budget 2021 dovranno concentrarsi sulla cybersecurity, a cui seguono advanced analytics (45%) e del cloud (43%). Ancora, IT modernization per il 37% e soluzioni di dematerializzazione (come firma digitale o conservazione digitale a norma) per il 33%. Meno prioritari gli investimenti legati all’implementazione di soluzioni di Intelligenza artificiale, che rispetto alle altre tecnologie hanno ottenuto solo il 18% delle preferenze.
Infine, emerge che i criteri per la selezione di un partner informatico stanno cambiando. Complice il momento storico, la maggioranza degli intervistati (63%) ritiene prioritario che il partner tecnologico offra flessibilità nelle condizioni contrattuali. Seguono criteri già noti, quali il supporto diretto da parte del provider (52%) e la scalabilità delle soluzioni offerte (52%). Crescono le necessità di soluzioni studiate ad hoc, con il 46% del campione che vorrebbe un team dedicato e si delinea un nuovo trend estremamente importante, con il 33% che sceglierebbe un partner IT se impegnato nell’ambito della sostenibilità ambientale.
“Il sondaggio mostra come l’accelerazione alla digital transformation avviata nel 2020, avrà, nel 2021, l’obiettivo di colmare tutti quei gap tecnologici che hanno colpito le aziende meno digitalizzate – dice Vincenzo Maletta, Head of Sales di Aruba Enterprise – Si nota come il processo di spesa legato alla digitalizzazione delle aziende sia in una fase di completamento, motivo per cui nel 2021 si potrà lavorare in maniera più strutturata allocando le opportune risorse in servizi di cybersecurity, cloud, big data e business continuity, con un occhio di riguardo alla employee experience, ancora più che alla customer experience”.