Sono quasi 4mila, per l’esattezza 3.996, i curriculum arrivati al Dis, il Dipartimento delle informazioni perla sicurezza tra il 16 novembre 2016 e il 31 gennaio 2017, per rispondere all’avviso di ricerca online a cui l’intelligence ha affidato il reclutamento “di nuove professionalità nel settore strategico dell’Information and communication technology”.
I curricula degli aspiranti 007 recapitati al sito www.sicurezzanazionale.gov.it saranno ora sottoposti alle previste procedure selettive, articolate in un preliminare screening curriculare, in successivi colloqui di professionalità e, infine, in accertamenti finalizzati anche a verificare i profili di affidabilità e sicurezza dei candidati.
L’obiettivo del reclutamento, previsto dalla legge 124 del 2007, è quello di avere giovani tecnicamente preparati, con un forte senso di attaccamento allo Stato, in grado di rispondere alla sfida globale del terrorismo e della minaccia cyber.
Ma l’interesse per l’ultimo bando non è un caso isolato: la ricerca di risorse d’eccellenza, si legge sul sito istituzionale del Dis, ha riguardato anche diverse professionalità che lavorano in settori diversi da quelli tradizionali, come le Università, gli enti di ricerca, le imprese e il settore privato. Dal 27 maggio 2014 al 7 marzo 2017 sono state 29.377 le candidature spontanee pervenute al sito del comparto intelligence tramite la sezione “Lavora con noi”, che dal lancio, nel giugno 2013, ha avuto oltre 350mila visualizzazioni, mentre ammontano a 6.405 i curricula pervenuti dal primo luglio 2013 al 31 ottobre dello stesso anno a seguito dell’avviso di ricerca per i profili di analista intelligence economico-finanziaria, analista intelligence energetica, ed analista cyber defence. 2.214, infine, è il numero di curricula acquisiti dal 2013 a oggi tramite il progetto Università.
I servizi segreti, si legge sul sito, “scommettono su giovani eccellenti e tecnicamente preparati, con un forte senso di responsabilità e di attaccamento alle istituzioni dello Stato, e che abbiano molta passione nell’affrontare nuove sfide, non solo dal punto di vista tecnologico, ma anche culturale”.