DIGITAL SOVEREIGNTY

Sfida anti ransomware, con Cubbit le PA possono risparmiare fino all’80%

Grazie a data center distribuiti attraverso una rete di nodi peer-to-peer sul territorio nazionale l’azienda bolognese consente un’elevata protezione dati a fronte di investimenti decisamente competitivi: 50% di spesa in meno rispetto ad Aruba e addirittura 80% al confronto con Aws, Azure e Google Cloud. E si possono abbattere 25 kg di CO2 all’anno per Terabyte archiviato

Pubblicato il 10 Lug 2023

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Mettere in sicurezza i dati in chiave di “sovranità” e al contempo garantire investimenti in linea con i bilanci pubblici: l’italiana Cubbit si fa strada nel mercato nazionale del cloud storage grazie a un’offerta che fa leva su qualità e attenzione ai costi.

I pilastri della strategia Cubbit

Due i pilastri della strategia: una rete di data center geo-distribuiti per “blindare” i dati pubblici e una proposta commerciale che – assicura l’azienda bolognese – consente di risparmiare fino al 50% al confronto con le soluzioni di Aruba e fino all’80% rispetto a Aws, Azure e Google Cloud. Il tutto con una forte attenzione all’ecosostenibilità: secondo dati forniti da Cubbit il risparmio in termini di CO2 arriva a 25 Kg all’anno per Terabyte archiviato.

Già conquistate 130 fra PA e aziende

Fondata a Bologna nel 2016 da Marco Moschettini, Stefano Onofri e Alessandro Cillario e Lorenzo Posani in pochi anni Cubbit è riuscita a “conquistare” oltre 130 fra PA e aziende, tra cui i Comuni di Marcheno, Vico Equense e Fermignano, l’azienda Trasporti Pubblici Parma, l’Aeroporto G. Marconi di Bologna e nomi forti dell’imprenditoria nazionale da Granarolo ad Amadori fino a Bonfiglioli.

Cubbit a bordo del cloud europeo Gaia-X

Cubbit è inoltre fra le aziende in campo nel progetto di cloud europeo Gaia-X. “In qualità di partner di Gaia-X, Cubbit è all’avanguardia nell’innovazione tecnologica europea e ha attratto investimenti significativi da investitori internazionali tra cui la Commissione Europea, Techstars, Barclays e Cassa Depositi e Prestiti- evidenzia il co-ceo Stefano Onofri -. Ad oggi, Cubbit è disponibile in oltre 70 paesi e ha ottenuto numerosi riconoscimenti e premi da parte di prestigiose organizzazioni come il Cern, Mastercard, Tim, Next Generation Internet, Climate Kic e la Commissione Europea”.

In Italia rischio cyber è in aumento

Secondo il rapporto Clusit, il numero di attacchi informatici contro realtà italiane nell’ultimo anno è cresciuto del 168,6% rispetto a un aumento del 21,5% a livello globale. La pubblica amministrazione è il primo bersaglio con il 20% del totale seguita a breve distanza dal settore manifatturiero con il 19%, una distribuzione assai diversa rispetto al resto del mondo, dove le due categorie raccolgono rispettivamente il 12% e il 5% degli attacchi.

Il cloud storage Cubbit

Cubbit è il primo cloud storage geo-distribuito in Europa. “Ciò che rende Cubbit unico nel panorama tecnologico odierno è la sua natura geo-distribuita – spiega ancora Stefano Onofri -. Invece che affidarsi a pochi data center centralizzati e vulnerabili, Cubbit cripta, frammenta, ridonda e distribuisce il dato su una rete di nodi peer-to-peer sparsi sul territorio, garantendo i massimi livelli di resilienza in aggiunta ad un significativo risparmio per il cliente sia in termini economici. E la tecnologia di Cubbit, compatibile con S3, consente di migrare senza problemi da costosi servizi cloud alla propria piattaforma e si integra senza problemi con i più diffusi software di gestione IT”.

La sovranità dei dati

I dati sono custoditi nel solo territorio italiano, in piena conformità con il Gdpr e l’azienda si sottopone periodicamente ad auditing esterni da parte di organismi indipendenti. Ha conseguito le certificazioni Iso 9001:2015 (sistemi di gestione qualità), Iso/Iec 27001:2013 (gestione della sicurezza delle informazioni), Iso/Iec 27017:2015 (sicurezza del cloud), Iso/Iec 27018:2019 (privacy nel cloud e protezione dei dati personali).

I servizi di cloud object storage di Cubbit sono inoltre abilitati Mepa e sono accreditati dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale. Cubbit ha infine ottenuto il “Cybersecurity Made In Europe Label”, un riconoscimento per imprese IT europee che attesta l’impegno dell’azienda per l’innovazione e il rispetto delle normative europee in materia di sicurezza informatica.

 Recupero dei dati dopo un attacco hacker

Cubbit offre una soluzione di nuova generazione per il recupero dei dati dopo un attacco ransomware: si tratta di un object storage “immutabile”, spiega l’azienda. Grazie alla compatibilità con l’ecosistema S3, Cubbit può offrire due feature chiave nella prevenzione e protezione da ransomware: S3 Object Locking e S3 Object Versioning.

In dettaglio, l’S3 Object Versioning è uno strumento che consente di mantenere più varianti di un file. È possibile utilizzare l’S3 Object Versioning per conservare, recuperare e ripristinare non solo l’ultima versione di ogni file memorizzato, ma anche tutte le versioni precedenti. L’S3 Object Locking invece permette all’utente di scegliere quali dati vuole rendere immutabili per un determinato periodo di tempo stabilito. “Durante questo periodo, niente e nessuno — nemmeno un ransomware — può eliminare, criptare o modificare i dati dell’utente”, evidenzia Stefano Onofri. Grazie a S3 Object Locking e S3 Object Versioning, Cubbit garantisce la conformità al Gdpr e ad altre norme di protezione e conservazione dei dati, assicurando al contempo massima resilienza contro ransomware, disastri naturali ed eliminazioni accidentali.

La vasta compatibilità con l’ecosistema S3 di Cubbit offre un altro grande vantaggio: la versatilità. L’utente può facilmente implementare l’S3 Object Locking e l’S3 Object Versioning in qualsiasi applicazione o infrastruttura esistente che utilizza il protocollo S3. “In altre parole – spiega Onofri- l’utente non ha bisogno di modificare il proprio modus operandi per beneficiare delle potenti funzionalità di Cubbit né di usare altri software o applicativi”.

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