La Cina non ha in alcun modo incoraggiato né sostenuto l’attacco informatico che nei mesi scorsi ha preso di mira la multinazionale Usa Airbus. A precisarlo, dopo le accuse di cyberspionaggio industriale che erano circolate ed erano state amplificate dall’agenzia France Press citando alcune fonti di sicurezza, è il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Geng Shuang: “Posso assicurare che la Cina è un forte difensore della sicurezza della rete – afferma il diplomatico – e si oppone fortemente a qualsiasi forma di attacco informatico”.
Secondo quanti riportato da Afp Airbus sarebbe stata oggetto di una serie di attacchi informatici tramite le reti informatiche dei suoi fornitori e partner. Da parte sua l’azienda, che ha subito ammesso di essere a conoscenza delle offensive ai propri danni, ha sottolineato di essere impegnata a monitorare costantemente questo genere di minacce attraverso strumenti avanzati, in grado di scoprire gli attacchi, e di aver preso immediatamente ogni misura necessaria per proteggersi.
Le offensive risalirebbero, secondo la ricostruzione dell’agenzia francese, allo scorso mese di gennaio, quando partì la denuncia in un tribunale Usa in cui la società sosteneva che l’intelligence cinese insieme ad alcuni hacker avrebbe tentato di carpire i segreti di un motore sfruttando le falle nei sistemi di sicurezza di un fornitore.
Nell’arco degli ultimi dodici mesi, in goni caso, gli attacchi subiti da Airbus sarebbero stati almeno quattro, mirati a rubare i progetti dell’aereo militare da trasporto A400M e del velivolo di linea A350. Ciò che non è chiaro, anche dai risultati dell’inchiesta di Afp, è se i criminali informatici siano effettivamente riusciti nel loro scopo