Si fa sempre più intensa l’attività della Polizia Postale contro le truffe online: secondo il report di fine anno, sono oltre 3.500 le persone denunciate nel corso del 2023 in questo ambito. Significativo, in particolare, l’incremento degli illeciti legati al fenomeno del falso trading online (3.360 i casi trattati, 188 le persone denunciate per un totale di 109.536.088 euro di profitti illeciti), con un aumento del numero di portali che propongono programmi speculativi, apparentemente redditizi e l’utilizzo di tecniche molto sofisticate per contattare le vittime.
Nel complesso, valutando l’entità delle somme sottratte, l’ambito delle truffe online registra un incremento del 20% dal 2022 al 2023: da 114 milioni a 137 milioni di euro di profitti illeciti.
L’attività 2023 della Polizia postale
Si tratta solo di una delle aree di intervento che nel 2023 ha visto impegnati gli specialisti della Polizia postale e delle comunicazioni (SCARICA QUI IL REPORT DI FINE ANNO). In primo piano, anche le attività di contrasto alla pedopornografia online, alla protezione delle infrastrutture critiche di rilevanza nazionale, al financial cybercrime e alle minacce eversivo-terroristiche, riconducibili a forme di fondamentalismo religioso e di estremismo politico ideologico, anche in contesti internazionali. Ecco il dettaglio.
Pedopornografia online
Il Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online (Cncpo) ha confermato il suo ruolo di punto di riferimento nazionale nella lotta alla pedofilia e pornografia minorile online. Le denunce relative ai casi di adescamento online raccontano di un numero di casi in lieve flessione, più alto per le fasce di potenziali vittime che non superano i 13 anni. Nell’annosi è rilevato un incremento dei casi di sextortion, considerato negli ultimi anni un evidente fronte di rischio per i minori: in totale sono stati analizzati 28.265 spazi web, di cui 2.739 inseriti in black list e oscurati, in quanto presentavano contenuti pedopornografici.
Cyberbullismo
L’analisi dei dati di cyberbullismo ha confermato la diminuzione dei casi dovuta alla normalizzazione delle abitudini dei ragazzi: è possibile che il ritorno ad una vita sociale priva di restrizioni abbia avuto un’influenza positiva sulla qualità delle interazioni sociali, delle relazioni tra coetanei e che la costante opera di sensibilizzazione svolta dalla Polizia Postale così come da altre istituzioni e organizzazioni del terzo settore, presso le strutture scolastiche, abbia mantenuto alta l’attenzione degli adulti e dei ragazzi stessi sulla necessità di agire responsabilmente e correttamente in rete. Nel 2023 sono stati trattati 284 casi di cyberbullismo. Di contro, è stata registrata una flessione del numero dei minori segnalati all’Autorità Giudiziaria, 104 rispetto ai 127 dello scorso anno.
Altrettanto importante è il lavoro di contrasto effettuato dal Centro e dalle articolazioni territoriali della Specialità con 1.224 persone denunciate. Nel 2023 è stato rilevato un lieve calo dei casi di adescamento online, confermando però in larga parte il coinvolgimento di minori di età compresa tra i 10 e i 13 anni. Persiste il lento incremento dei casi relativi a bambini adescati di età inferiore ai 9 anni, trend che sta diventando più consistente in seguito all’avvicinamento precoce agli strumenti informatici dei bambini più piccoli. I minori sotto i 9 anni di età, adescati in rete nel periodo di rifermento sono stati 31, pari al 9 per cento dei casi trattati dalla Polizia postale. Nell’anno di riferimento, inoltre, è stato registrato un incremento dei casi di sextortion in danno di minori, passando dai 130 casi del 2022 ai 136 registrati nel 2023.
Protezione delle infrastrutture critiche
L’attività del Centro nazionale anticrimine per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic) ha evidenziato una diminuzione del sette per cento rispetto all’anno precedente rispetto agli attacchi rilevati, e del 34 per cento rispetto alle persone indagate e del 32 per cento di alert diramati.
Reati contro la persona
Per quanto riguarda i reati online contro la persona (stalking, diffamazione online, minacce, revenge porn, molestie, sextortion, illecito trattamento dei dati), si è registrato un aumento del tre per cento dei casi trattati e del sette per cento delle persone indagate. Sono stati 31 i casi di Codice Rosso che hanno visto la Polizia Postale impegnata direttamente. Specifiche iniziative sono state inoltre rivolte all’attività di prevenzione e contrasto al fenomeno degli atti intimidatori nei confronti della categoria dei giornalisti e servizi di monitoraggio dei canali di diffusione, costituiti da siti web, piattaforme digitali, profili e pagine presenti sui social network più noti (Facebook, Twitter, Instagram, Telegram, Pinterest e Youtube), finalizzati ad arginare la diffusione del linguaggio d’odio (hate speech). Intensa anche l’attività di contrasto a proposte di vendita online di prodotti contraffatti e all’utilizzo illecito di segni distintivi dei marchi registrati, per la tutela del Made in Italy sempre più messo in pericolo dal fenomeno dell’italian sounding.
Cyberterrorismo
Nell’ambito della prevenzione e del contrasto alla diffusione di contenuti terroristici online e, in particolare, dei fenomeni di radicalizzazione sul web, il personale della Polizia postale e delle comunicazioni effettua costantemente il monitoraggio del web e svolge attività investigative, sia d’iniziativa che su specifica segnalazione al fine di individuare i contenuti illeciti presenti all’interno degli spazi e dei servizi di comunicazione online di ogni genere. Le evidenze acquisite nella più recente azione di contrasto ai fenomeni criminali di carattere finanziario hanno permesso di registrare una “persistente diffusione di condotte predatorie realizzate attraverso campagne di phishing, consumate in danno di persone fisiche, piccole e medie imprese e grandi società, perpetrate tramite e-mail”.
Nell’ambito del contrasto a questo fenomeno e, in generale, dell’estremismo in rete, gli investigatori della Sezione Cyberterrorismo hanno effettuato un’intensa attività di prevenzione dei fenomeni di radicalizzazione estremista religiosa e dell’eversione di estrema destra e antagonista: oltre 178.000 gli spazi web oggetto di approfondimento investigativi; tra questi, 2.600 risorse digitali sono state oscurate poiché caratterizzati da un contenuto illecito.
Financial cybercrime
Si rileva un’oggettiva crescita del livello qualitativo dei contesti criminali impegnati nel financial cybercrime. Un ulteriore elemento di interesse e di difficoltà operativa è costituito dal sempre più frequente ricorso alle “criptovalute”, le cui transazioni (registrate attraverso sistemi di blockchain) si caratterizzano per una maggiore difficoltà di tracciamento. In Italia, nel 2023, sono state colpite 65 grandi, medie e piccole imprese, per un ammontare complessivo di oltre 19 milioni di euro di profitti illeciti, dei quali 6 milioni sono stati recuperati in seguito all’intervento della Polizia postale e delle comunicazioni. Le indagini svolte sui reati commessi attraverso l’utilizzo di tecniche quali phishing, smishing e vishing, sono state identificate e denunciate 917 persone. L’analisi delle oltre 82mila segnalazioni ricevute dal Portale del cittadino ha evidenziato che in molti casi gli internauti non adottano quelle piccole e necessarie accortezze di cyber hygiene, che consentirebbero loro di prevenire e limitare la maggior parte degli attacchi informatici.