Donald Trump chiama a raccolta i colossi della Silicon Valley. Ufficialmente per raccogliere idee su come snellire la macchina governativa e su come innalzare le difese contro il cybercrime, ma non è da escludere che si tratti di una mossa per ricucire i rapporti dopo le divergenze sul bando contro i musulmani e lo stralcio degli accordi di Parigi sul clima.
Alla Casa Bianca saranno ospitati i ceo delle più grandi multinazionali hi-tech del paese, tra cui Apple, Amazon, Oracle, Microsoft, Intel, Ibm e Alphabet. Il presidente Usa farà gli onori di casa assieme al genero Jared Kushner, la cui presenza era scontata visto che nel portafoglio del senior advisor del presidente Usa rientra anche l’innovazione tecnologica. Presenti anche il vicepresidente Mike Pence, la figlia Ivanka, il segretario del Tesoro Steven Mnuchin e quello del Commercio Wilbur Ross.
Quattro ore di confronto con il presidente, il suo vice Mike pence, la figlia Ivanka, il segretario del Tesoro Steven Mnuchin, e del Commercio Wilbur Ross. «Insieme potremo liberare la creatività del settore privato per portare servizi ai cittadini come non è mai successo sinora», è la speranza di Kushner.
“Il nostro obiettivo – ha spiegato Trump – è innescare una rapida trasformazione della tecnologia del governo federale, che fornirà servizi sensibilmente migliori ai cittadini, e una piattaforma più forte contro i cyber attacchi”. Secondo una stima fornita dallo stesso presidente, i possibili cambiamenti abilitati dalle tecnologie potrebbero produrre risparmi per 1.000 miliardi di dollari in 10 anni. Sempre che i giganti della Silicon Valley siano ancora disposti ad aiutare il primo inquilino della Casa Bianca.