Gli Stati Uniti affilano le armi della difesa spaziale con l’istituzione dello Us Space command, un comando militare che si occuperà di controllo spaziale e operazioni satellitari. In una cerimonia alla Casa Bianca il presidente Donald Trump ha spiegato che la minaccia alla sicurezza dei satelliti americani richiede un corpo speciale in grado di garantire che i satelliti, sia per usi militari che per usi civili, siano protetti da eventuali attacchi e manomissioni di paesi nemici (Russia e Cina in primis) e che il dominio degli Stati Uniti nello spazio non sia mai messo a repentaglio. L’America darà filo da torcere “a tutti quelli che vogliono danneggiare gli Stati Uniti e sfidarci nello spazio”, ha detto Trump.
Lo Spacecom rappresenterà l’11mo combatant command, parte del Central command, che vigila sulle operazioni militari degli Stati Uniti in Medio oriente, e dello Us Special operations command, cui fanno riferimento le forze speciali. La sede provvisoria è in Colorado, conterà 87 unità e uno staff di 287 persone.
Il comando spaziale è propedeutico alla creazione di una vera e propria forza militare dello spazio, la Us Space force, sesto ramo dell’esercito sotto le dipendenze dall’aeronautica (Department of the Air Force), un po’ come i Marines dipendono dalla Marina (Department of the Navy). La Us Space Force avrebbe il compito di “organizzare e addestrare i combattenti a supporto della missione dello Space command”. Tuttavia per questo nuovo corpo militare occorre l’approvazione del Congresso.
“Non abbiamo più il lusso di trattare la nostra superiorità nello spazio come scontata”, ha dichiarato il generale dell’Air force, John Raymond, che sarà comandante del neo istituito Us Spacecom. Raymond ha sottolineato le possibili manomissioni dei satelliti per le comunicazioni Gps o la possibilità che dei missili siano lanciati per distruggere satelliti americani. Le minacce sono sempre più numerose e complesse e l’America, ha detto Raymond, intende considerare l’intero spettro per non farsi trovare impreparata.
La Cina ha già dimostrato di poter colpire i satelliti con dei missili e la Russia ha dichiarato di voler costruire un arsenale di armi per la guerra nello spazio. Anche gli Stati Uniti, secondo la Secure World Foundation, hanno testato armi capaci di distruggere satelliti nemici.
L’unità di combattimento Us Spacecom è già esistita tra il 1985 e il 2002; fu chiusa dopo gli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001 a New York che hanno indirizzato i maggiori sforzi di difesa americani sul territorio nazionale e sull’anti-terrorismo.