Stop alle pubblicità delle soluzioni Kaspersky su Twitter. Il divieto è stato comunicato in una lettera invoata al ceo dell’azienda russa di antivirus, Eugene Kaspersky. Secondo il social Kaspersky, “utilizza – spiega la lettera – un modello di business intrinsecamente in conflitto con pratiche commerciali di Twitter Ads”. I portavoce di Twitter hanno anche citato il provvedimento, dello scorso settembre, con cui il Dipartimento Usa per la Sicurezza interna ha ordinato alle agenzie federali di rimuovere e non utilizzare i prodotti Kaspersky e di disinstallare i software qualora fossero in uso.
Il dipartimento di Homeland security si era detto “preoccupato dai legami tra alcuni manager di Kaspersky e l’intelligence russa o altri elementi del governo di Mosca”. Inoltre, il governo americano temeva le conseguenze della norma che in Russia permette alle agenzie di intelligence di esigere assistenza da Kaspersky nelle loro indagini e di intercettare le comunicazioni che transitano sulle reti di telecomunicazione russe.
Kaspersky Lab aveva respinto ogni accusa arrivata da Washington, affermando che le leggi di data sharing del governo russo erano male interpretate perché si applicano solo ai servizi Tlc e agli Internet service provider e non ai fornitori di prodotti di sicurezza informatica.
Eugene Kaspersky ha risposto a Twitter accusandolo di subire pressione politiche forti. “Non faremo più pubblicità su Twitter – annuncia il manager – Doneremo il budget previsto per il 2018 (nel 2017 sono stati spesi 94mil dollari ndr) alla organizzazione non-profit Usa per i diritti digitali, Eletronic Frontier Foundation”.
Twitter, evidenzia Kaspersky, sta “agevolando i criminali informatici quando ci impedisce di fornire agli utenti, ad esempio, informazioni tempestive e potenzialmente importanti sulla protezione dai cyber-estorsori” e invita la piattaforma a rivedere la sua decisione.
In una dichiarazione, Twitter ha confermato la decisione spiegando: “Kaspersky Lab può rimanere un utente organico sulla nostra piattaforma, in conformità con le regole di Twitter”.