L'ESCALATION

Ucraina-Russia, è già cyberwar mondiale. A rischio il World Wide Web?

Dagli attacchi di Anonymous al proliferare di malware: massima allerta dei Governi che rafforzano le misure di protezione con task force dedicate. E Kiev si appella all’Icann: chiesta la disconnessione di tutti i siti Internet russi. Ecco cosa sta succedendo

Pubblicato il 02 Mar 2022

internet- digitale-web

Fin dall’inizio la guerra tra Russia e Ucraina si è combattuta anche sul fronte digitale – anzi, la cyber war condotta dagli hacker è iniziata molto prima che entrassero in campo gli eserciti, secondo quanto scoperto dai ricercatori di Eset. La società di cybersicurezza sta ricostruendo le campagne offensive verso le organizzazioni ucraine messe in atto in questo ultimo periodo e ha scoperto due nuove famiglie di malware wiper che aggrediscono le organizzazioni ucraine.

Le ripercussioni sono di ampia portata e il governo italiano ha già provveduto a creare un “Nucleo per la cybersicurezza per condividere le informazioni raccolte e istituito un tavolo permanente sulla crisi in atto”, come annunciato dal presidente del Consiglio Mario Draghi, mentre il Csirt ha esortato le imprese e le amministrazioni ad alzare i livelli di attenzione in vista di eventuali cyberattacchi

“L’evoluzione dello scenario è particolarmente rapida e una ulteriore escalation consisterà inevitabilmente di azioni efficaci in tempi fulminei. È importante che la reazione a possibili attacchi sia tempestiva e coordinata”, afferma Claudio Telmon, membro del comitato direttivo Clusit, l’Associazione italiana per la sicurezza informatica che ha appena pubblicato un vademecum per le imprese.

Intanto l’Ucraina tenta una nuova carta: secondo Rolling StoneKiev ha chiesto all’Icann, l’ente che gestisce gli indirizzi degli Internet provider e che è responsabile della gestione e del coordinamento del sistema Dns (Domain name system), di disconnettere tutti i siti russi da internet. Si tratta di una richiesta inedita e che probabilmente sarà respinta, ma per il governo ucraino, in particolare, chiudere i server Dns collocati in Russia e sospendere i domini come ‘.ru’ aiuterebbe a contrastare gli attacchi informatici russi che “ostacolano la capacità di comunicazione dei cittadini ucraini e del governo”, aiutando gli utenti a “cercare informazioni affidabili prevenendo la propaganda e la disinformazione”. 

L’analisi di Eset: due nuove famiglie di malware wiper

La società di cybersicurezza Eset sta ricostruendo le campagne offensive verso le organizzazioni ucraine messe in atto in questo ultimo periodo. Mentre l’invasione russa prendeva il via, i ricercatori di Eset hanno scoperto due nuove famiglie di malware wiper che aggrediscono le organizzazioni ucraine. Il primo cyberattacco è iniziato poche ore prima dell’invasione militare russa e dopo gli attacchi DDoS (distributed denial-of-service) contro i principali siti web ucraini all’inizio della giornata dello scorso 23 febbraio.

Questi attacchi distruttivi hanno sfruttato almeno tre componenti: HermeticWiper per la cancellazione dei dati, HermeticWizard per la diffusione sulla rete locale, e HermeticRansom che agisce come ransomware esca.  Gli artefatti del malware suggeriscono che gli attacchi erano stati pianificati per diversi mesi.

Il 24 febbraio è iniziato un secondo attacco distruttivo contro una rete governativa ucraina, tramite un wiper che Eset Research ha chiamato IsaacWiper e di cui non è ancora chiaro il collegamento con HermeticWiper.

I ricercatori di Eset ritengono altamente probabile che le organizzazioni colpite siano state compromesse ben prima della distribuzione del wiper. Eset Research non è ancora stata in grado di attribuire questi attacchi a un attore di minacce a causa della mancanza di qualsiasi similitudine significativa del codice con altri campioni nella banca dati di malware di Eset.

Proofpoint: possibile cyber fronte in Bielorussia

I ricercatori di cybersecurity di Proofpoint hanno rilasciato nuove informazioni sulle minacce che mostrano una probabile attività informatica sponsorizzata dalla Bielorussia, rivolta al personale governativo europeo coinvolto nella gestione della logistica dei rifugiati in fuga dal conflitto in Ucraina.

La società di sicurezza informatica ha rilevato una campagna mirata di phishing, che distribuisce malware noto come ‘SunSeed’, e che ha origine da un account e-mail compromesso di un membro delle forze armate ucraine. Proofpoint attribuisce ipoteticamente questa attività a un gruppo di minacce noto come Ta445 (Ghostwriter/ Unc1151), che sembra operare dalla Bielorussia, e ha alle spalle una storia di impegno in numerose operazioni di disinformazione volte a influenzare l’atteggiamento europeo rispetto al movimento dei rifugiati nei paesi della Nato.

Alla luce della guerra Russia-Ucraina in corso, le azioni di attori proxy come Ta445 continueranno a prendere di mira i governi europei per raccogliere informazioni sul movimento dei rifugiati dall’Ucraina e su questioni rilevanti per il governo russo. Questa attività indica un utilizzo militare dei migranti e dei rifugiati di guerra attraverso un modello ibrido di guerra di informazione e attacchi cyber mirati.

Le raccomandazioni di Clusit per le imprese italiane

Clusit raccomanda in primo luogo ad imprese istituzioni italiane di seguire con attenzione le comunicazioni e le indicazioni che vengono tempestivamente fornite dal Csirt nazionale, il Computer security incident response team italiano, attivo nel fornire indicazioni di scenario e su minacce e vulnerabilità specifiche. Grazie al continuo coordinamento con attori a livello europeo ed internazionale, il nostro Csirt dispone infatti di informazioni tempestive a cui altre fonti potrebbero non avere accesso.

Quattro sono poi i punti fondamentali su cui l’Associazione italiana per la sicurezza informatica esorta la massima allerta:

1. Aumentare il livello di attenzione a possibili anomalie che possano essere indicative di attacchi in corso. “Questa indicazione non riguarda solo le aziende che abbiano rapporti con l’Ucraina o la Russia ma, indistintamente, tutte le organizzazioni; infatti, nel momento in cui l’evoluzione dello scenario portasse l’Italia ad essere più direttamente oggetto di attacco, gli eventi si potrebbero sviluppare molto rapidamente”, precisa Telmon.

2. Cogliere l’occasione per ricordare al proprio personale le politiche aziendali in termini di sicurezza delle informazioni, rinnovando in particolare l’attenzione alle regole di comportamento per evitare di essere oggetto di attacchi di phishing o veicolo di attacchi da parte di malware.

3. Verificare l’efficacia delle proprie misure di sicurezza, comprese quelle per assicurare la disponibilità di servizi e informazioni anche in caso di attacchi importanti ai propri sistemi; in particolare, verificare almeno la disponibilità e la correttezza di backup aggiornati e offline e, dove presenti, l’efficacia dei processi e meccanismi di disaster recovery.

4. Assicurare che servizi di early warning e threat intelligence eventualmente acquisiti come servizio siano attivi, funzionanti e, da non sottovalutare, che siano monitorati.

Yarix: conflitto ibrido, ecco come difendersi

Questo conflitto ibrido, che unisce azioni militari e strategie di cyber war supportata dalla diffusione di fake news, “non è che un nuovo capitolo di una guerra cominciata ben prima: nelle scorse settimane si è assistito ad un’ondata di attacchi DDoS e defacement contro siti governativi istituzionali e di banche ucraine. E, tornando indietro di qualche anno, ricordiamo gli attacchi informatici russi con obiettivo la rete elettrica ucraina durante la stagione invernale nel 2015 e nel 2016 (BlackEnergy) l’offensiva di NotPetya nel 2017″, evidenzia Mirko Gatto, Ceo di Yarix, divisione cyber security di Var Group. “Ma non solo l’Ucraina tra le vittime: si pensi al malware NotPetya, diretto ai sistemi ucraini ma diffusosi poi in tutto il mondo, tra cui l’Italia”.

Gatto ricorda come l’utilizzo di bot farm, account falsi in grado di far circolare notizie non veritiere per manipolare il sentiment, abbiano messo piede in Ucraina prima delle truppe: solo lo scorso febbraio lo stesso Paese, oggi colpito anche fisicamente, ha dichiarato di aver eliminato una presunta bot farm russa con 18mila account falsi all’attivo.

Ad accelerare il conflitto nel quinto dominio e a renderlo noto all’opinione pubblica, il coinvolgimento del più grande gruppo hacker al mondo, Anonymous, che con un attacco mirato attraverso tecniche di Ddos (Distributed Denial of Service), ha colpito i siti web di Duma e Cremlino, il ministero dell’Energia russo e decine di altri website sia governativi che di aziende.

L’efficienza cyber è dunque a tutti gli effetti un’arma di cui dotare il proprio arsenale e, d’altro canto, è sempre più necessario alzare l’attenzione preparando una difesa su più fronti. “È bene assicurarsi che i propri sistemi abbiano una corretta gestione delle patch contro le vulnerabilità dando priorità ai sistemi esposti includendo web mail, VPN e sistemi di accesso remoto”, afferma Gatto. “Bisogna prepararsi contro attacchi mirati alla distruzione dei dati disponendo di backup fuori linea e assicurarsi di testare i piani di recovery che coprano tutti gli oggetti di business. Bisogna essere reattivi: è necessario individuare figure chiave in tutte le aree dell’organizzazione e definire metodi di comunicazione testati. Inoltre, evitare qualsiasi servizio e navigazione non necessaria per il business”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Video & Podcast
Analisi
Social
Iniziative
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati