Un ordine come quello del Commissariat à l'énergie atomique
(Cea) francese, che ha chiesto alla Intel 18.000 Xeon 7500 8-core,
i nuovissimi chip del produttore americano, per il suo
supercomputer, non è solo una buona notizia per la Intel (ciascuno
di questi processori costa 2.500 dollari), ma il segnale che
qualcosa si sta finalmente muovendo nell’industria dei
server.
L’ordine dell’agenzia francese è infatti l’esempio più
evidente, almeno per le sue dimensioni eccezionali, degli upgrade
che quest’anno verranno effettuati su server e high-performance
computing (Hpc), rileva Idc. Gli analisti parlano di "ciclo di
aggiornamento", che favorirà i chipmaker come Intel e
Advanced micro devices ma anche i produttori di server, a
cominciare dai leader di mercato Ibm, Hewlett Packard, Dell e
Oracle.
Il 2009 è stato l’anno della grande recessione anche per i
server, nota Idc. Le entrate sono scese di quasi il 20% rispetto al
2008, ma già dalla fine del 2009 il trend in discesa si è fermato
ed è ricominciata una fase di crescita, guidata dalla necessità
di ammodernare i server. “Molti ordini sono stati rinviati nel
2009 a causa della crisi, perciò adesso c’è una domanda
repressa pronta a salire”, afferma Jean Bozman di Idc. “Inoltre
ci sono tanti server vecchi che hanno urgente bisogno di upgrade,
perché la tecnologia negli ultimi anni ha compiuto passi da
gigante”.
Circa il 40% della base installata di server high-end usa ancora
processori single-core e, secondo la Gartner, la crisi ha fatto
rimandare più di 1 milione di upgrade di server. Ora le aziende
tornano a pensare a investire nell’aggiornamento, anche perché i
server multi-core sono più efficienti dal punto di vista
energetico e possono ridurre enormemente l’elettricità che serve
per l’alimentazione e il raffreddamento, nonché lo spazio
necessario nel data center, il che significa che l’investimento
ripaga in meno di un anno. "In cinque mesi si recupera il
denaro speso e in sette mesi si comincia a guadagnare”, sostiene
Kirk Skaugen di Intel. "Server moderni sono una macchina da
soldi per i dipartimenti It”. Tra l’altro, i soldi risparmiati
potranno essere usati per altri progetti e altre attrezzature It,
secondo Steve Schuckenbrock di Dell.
Oltre alla Intel, che ha appena lanciato lo Xeon 7500 8-core
acquistato dai francesi, anche la rivale Amd ha pronta la sua nuova
linea di processori per server high-end (la serie Opteron 6000) e
gli analisti notano che sia i chipmaker che i produttori di server
hanno scelto il momento giusto per portare le loro nuove offerte
sul mercato, come sottolinea Jim Ganthier di Hp Industry Standard
Servers. "Osserviamo una perfetta convergenza di nuovi
prodotti usciti proprio per soddisfare la domanda che si sta
creando e capaci di garantire un ottimo ritorno sull’investimento
ai clienti”. Ganthier afferma che oggi il lavoro di 20 vecchi
server può essere svolto da un solo server della nuova linea
ProLiant di Hp, con un recupero del denaro speso in soli due
mesi.
Ma altri fattori, oltre all’hardware più potente, determineranno
quest’anno la crescita del mercato dei server: il consolidamento
tramite la virtualizzazione e lo sviluppo del cloud computing. Gli
analisti di JPMorgan si aspettano che le entrate dei server
crescano nel 2010 a un ritmo più alto rispetto ad altri segmenti
come i Pc, le stampanti o lo storage. Senza contare che i nuovi
processori non serviranno solo per server che moltiplicano i
profitti aziendali, ma anche per macchine che aiutano gli
scienziati nel loro lavoro a servizio del sapere e dell’interesse
pubblico, dall’esplorazione dei misteri dell’universo allo
studio delle malattie fino alla previsione dei disastri naturali.
"Daremo alla ricerca scientifica un ritmo e una capacità di
produrre risultati mai visti prima”, conclude Skaugen di Intel.