In fase di dichiarazione dei redditi, i contribuenti hanno la possibilità di scegliere a chi e se destinare l’8 per mille (per Stato o istituzione religiosa), il 5 per mille (per enti a scopo sociale) e il 2 per mille (per i partiti politici).
Accade molto spesso che queste quote, che non comportano assolutamente ulteriori spese per i contribuenti stessi, non vengano destinate perché non si conoscono le modalità operative per farlo.
Il 5 per mille è una quota dell’Irpef destinata a finalità d’interesse sociale. Fu introdotto in via sperimentale con la legge finanziaria del 2006 ed è stato confermato anche per quest’anno con la l’approvazione della Legge di Stabilità 2015.
Si può scegliere di destinarlo per il:
– sostegno di organizzazioni non lucrative di utilità sociale;
– finanziamento agli enti della ricerca scientifica e dell’università;
– finanziamento agli enti della ricerca sanitaria;
– sostegno di attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici;
– sostegno di attività sociali svolte dal comune di residenza;
– sostegno delle associazioni sportive dilettantistiche riconosciute dal CONI.
Il sito dell’Agenzia delle Entrate ha pubblicato un elenco di enti iscritti a cui è possibile destinare il 5 per mille. Compaiono sia grandi che piccoli enti ed associazioni. Per facilitare la scelta, l’Agenzia ha creato un motore di ricerca per filtrare i destinatari in base ad indirizzo, tipologia, provincia ed un’altra serie di criteri specifici.
Tra le associazioni più note cui fare la propria donazione compaiono la Lega del Filo D’Oro, associazione che aiuta le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali che ha creato una pagina ad hoc per la donazione del 5 per mille; Telethon, la fondazione che cura le malattie genetiche rare; o ancora Emergency, l’associazione italiana che offre cure medico-chirurgiche gratuite per vittime di guerra, mine e povertà.
La scelta del 5 per mille può essere fatta con qualsiasi tipo di modello si presenti in fase di dichiarazione, che sia esso l’UNICO, il 730 o la Certificazione Unica. Chi vuole destinare parte della quota dell’Irpef ad associazioni o enti a finalità d’interesse sociale potrà compilare la scheda apposita apponendo la sua preferenza su una di quelle elencate precedentemente.
Inoltre, si ha l’opportunità di scegliere una determinata associazione o ente cui destinarlo. Questo è possibile inserendo i dati richiesti dell’associazione stessa e indicando il codice fiscale (un numero riconoscitivo attribuito ad ogni ente). A tali informazioni segue, poi, la firma del contribuente che serve ad attestare e confermare la scelta effettuata.
Per il Modello Unico la compilazione va fatta nel riquadro creato ah hoc; per il 730, invece, bisogna inserire i dati sul Modello 730-1. Infine, per la CU è previsto l’inserimento delle informazioni nella scheda apposita rilasciata dal sostituto d’imposta.