L’ultimo atto della vicenda era datato pochi giorni fa, quando una lettera dell’amministratore delegato di Boeing, Dave Calhoun, e del Ceo di Airbus Americas, Jeffrey Knittel, al segretario Usa ai trasporti Pete Buttigieg, aveva esortato l’amministrazione Biden a ritardare l’implementazione dei nuovi servizi 5G, il cui lancio è previsto per il 5 gennaio. In quel testo, le due aziende avevano fatto presente il timore che la tecnologia possa causare interferenze in grado di “influenzare negativamente la capacità degli aerei di operare in sicurezza” e avevano richiesto il rinvio dell’implementazione da parte di At&T e Verizon dello spettro C-Band 5G wireless, precisando che tra i rischi in gioco ci potrebbe essere anche “un enorme impatto negativo sull’industria aeronautica”.
Condivisione dei dati per preservare la sicurezza
Oggi le preoccupazioni del settore aeronautico tornano al centro della scena in forma più strutturata, con l’intento di renderle costruttive per il futuro: secondo una nota congiunta di Ctia, che rappresenta l’industria cellulare, Aerospace Industries Association e Airlines for America, gli attori in gioco si dicono infatti pronti a scambiare e condividere “i dati disponibili da tutte le parti per identificare le aree specifiche di preoccupazione per l’aviazione”. “La nostra convinzione – affermano i gruppi del settore nel comunicato – è che lavorando in modo collaborativo in buona fede su una soluzione basata sui dati, possiamo raggiungere il nostro obiettivo comune di implementare il 5G preservando la sicurezza aerea“.
Sebbene non vi fosse alcuna promessa che le due parti avessero raggiunto un compromesso, l’annuncio segna un netto contrasto con settimane di dichiarazioni controverse da entrambe le parti. Consentirà ai produttori di aviazione di testare dozzine di dispositivi aeronautici in condizioni reali, ha affermato la Federal Aviation Administration in una dichiarazione separata.