L'INTERVENTO

5G, Butti: “Leva di sviluppo e competitività per le imprese”

Il sottosegretario all’Innovazione: “In Italia c’è un problema di cablaggio della rete ultra veloce e questo rallenta la digitalizzazione. Serve puntare sulla quinta generazione mobile e investire in competenze”

Pubblicato il 22 Feb 2023

butti

Investire in digitale per non rimanere indietro. Alessio Butti, sottosegretario all’Innovazione, ha partecipato al convegno inaugurale della Fiera A&T evidenziando il ruolo cruciale che le tecnologie svolgono per la trasformazione del sistema produttivo.

“Chi non investe nella digitalizzazione rimarrà sempre più emarginato. Mi riferisco alle imprese, soprattutto Pmi, e alla PA che deve essere sempre più interoperabile verso la piccola e media impresa e viceversa. Serve un lavoro sinergico – ha sottolineato Butti –  L’Italia ha un problema di cablaggio della rete ultra veloce e questo rallenta lo sviluppo della digitalizzazione. Inoltre occorre puntare la rete 5G per lo sviluppo tecnologico delle nostre imprese. E investire sulle nuove competenze digitali”.

Digitale e imprese, a che punto è l’Italia

Nel giorno inaugurale della fiera sono stati presentati i dati dell’ultimo Osservatorio del Politecnico di Milano sul livello di consapevolezza delle pmi italiane.

Tra le piccole e medie imprese italiane è cresciuta la consapevolezza che digitalizzarsi, innovare i propri processi sia ormai una priorità. Meno della metà delle Pmi, infatti, considera la digitalizzazione ancora marginale rispetto ai propri settori di appartenenza oppure con costi ancora troppo elevati rispetto ai benefici.

È il Nord-Ovest a dare una spinta propulsiva importante rispetto allo sviluppo tecnologico del Paese: il 62% delle piccole aziende, infatti, crede e investe nel digitale, manifestando sensibilità alle IIoT – Industrial Internet of Things – e alla formazione. La partita dell’innovazione quindi non si gioca più solo sulla trasformazione tecnologica, bensì sull’upskilling e sul reskilling del capitale umano. Infatti, secondo la ricerca, l’89% delle imprese geograficamente collocate nel Nord-Ovest italiano ha avviato negli ultimi due anni attività di formazione per implementare le competenze digitali dei propri dipendenti, nonostante si debba osservare che spesso si tratta di eventi di formazione intrapresi in ottica estemporanea (workshop, webinar). La vera sfida oggi è quella di sistematizzare e connettere tutte le fasi produttive, implementando la raccolta e l’analisi dei dati, fondamentali in ottica di manutenzione predittiva e interoperabilità dei processi.

La partita IoT Industrial

La partita, dunque, si gioca sul terreno delle IoT Industriali – Industrial Internet of Things, ovvero tutti quei processi a trazione tecnologica che consentono alle imprese di essere efficienti, sostenibili e quindi maggiormente competitive a livello globale. In questa direzione, i dati raccolti dall’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano collocano le pmi ancora in una posizione di retroguardia rispetto alle grandi imprese: solo il 46% delle aziende di medio-piccole dimensioni conoscono i vantaggi dell’IoT e solo il 27% ha avviato almeno un progetto associato a queste tecnologie, motivato anche dalla mancanza di risorse economiche.

Si prospetta dunque una maggiore convinzione da parte delle pmi in merito alla trasformazione infrastrutturale della fabbrica intesa come modello tradizionale, con investimenti mirati sulla digitalizzazione di impianti e processi e sulla formazione specialistica dei dipendenti. Rimane invece ancora un forte gap, tra grandi e piccole imprese, rispetto alla realizzazione di progetti di IoT integrati, perché questo presuppone una visione e un agire imprenditoriale sinergico e sistemico. Ecco quindi che la poca conoscenza e attenzione verso la smart supply chain (es. tracciabilità dei beni, gestione degli asset logistici) e la smart life cycle (es. ottimizzazione sviluppo prodotto, gestione fine vita dei prodotti) rappresentano per le piccole aziende un freno, prevalentemente di natura culturale, che influenza in modo rilevante la loro competitività.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati