La trasformazione che le tecnologie di quinta generazione stanno portando alle reti e alle infrastrutture degli operatori sono solo cominciate. Il meglio deve ancora venire e passa attraverso cloud, virtualizzazione e convergenza.
Secondo uno studio condotto da Arthur D. Little, At&t, Deutsche Telekom e Telefónica, infatti, è di vitale importanza per l’industria delle telecomunicazioni passare ad un’architettura più virtualizzata e basata su cloud per le sue reti di accesso. Questo ci consentirà di soddisfare le esigenze dei nostri clienti.
Nel rapporto “Who Dares Wins!” basato sull’esperienza e competenza delle aziende, emerge la necessità che gli operatori sostituiscano le tradizionali tecnologie delle reti di accesso per passare a delle architetture modulari basate su pod centralizzati (“CO-pod”). Questo approccio basato sul cloud disaggrega le apparecchiature proprietarie trasformandole in hardware generico e sposta le funzioni rilevanti nel software gestito da strumenti di automazione IT standard. Tutto questo aumenta l’efficienza, amplia la gamma dei fornitori di apparecchiature, consente una maggiore innovazione e consente una maggiore convergenza.
Il rapporto sostiene anche che la nuova architettura di CO-pod può essere utilizzata in futuro per proiettare il modello economico del settore delle telecomunicazioni fisse e mobili in qualcosa di simile all’approccio del cloud. Inoltre, questa architettura offre a ciascun operatore uno spazio sicuro per innovare ed esplorare nuovi servizi e, seguendo il proprio ritmo, per trasformare competenze, operazioni e processi aziendali al fine di beneficiare di una maggiore agilità nel business.
Non sono tutte rose, però. Il rapporto infatti riconosce che c’è ancora molto lavoro da fare. Gli ecosistemi di telecomunicazione non sono ancora allo stesso livello dei centri di calcolo aziendali e e dei data center per il web. Il settore per progredire, secondo gli esperti, deve «lavorare come una comunità», cioè non solo competere ma anche collaborare.
Secondo Tom Anschutz di AT&T, «AT&T lavora su un’automazione e una cloudizzazione pionieristiche, ma la traiettoria non è pensabile per un singolo viaggiatore. Ci rendiamo conto dei forti vantaggi di lavorare a obiettivi con una collaborazione aperta a tutta la comunità. Spero che questo rapporto possa attirare altre aziende affini per obiettivi e convincerle a collaborare con noi».
Secondo Hans-Jörg Kolbe, responsabile delle DevOps di Access 4.0 di Deutsche Telekom, «Per noi è importante sviluppare ulteriormente la disaggregazione delle componenti e la tecnologia cloud. Vogliamo ampliare la nostra comunità di partner, al fine di attirare le tecnologie e i talenti migliori nella costruzione delle nostre reti future basate sul design di Access 4.0».
Secondo David del Val, direttore della Core Innovation di Telefónica «Lo studio “Who Dares Wins!” parte da tutto quello che abbiamo capito e fornisce riferimenti utili per supportare questo settore che si trova davanti sfide che devono essere affrontate in modo comune per creare un ambiente in grado di accelerare la creazione di nuovi servizi e ricavi».
Infine, secondo Salman Ali, preside di Arthur D. Little: «Oggi più che mai le sfide che l’industria deve affrontare richiedono nuove idee. Per rimanere competitivi a breve termine e rimanere rilevanti a lungo termine, l’industria deve differenziarsi e guidare l’innovazione. Per raggiungere questo obiettivo, gli operatori dovranno sviluppare nuove capacità e rigenerare i loro ecosistemi attraverso approcci graduali come l’architettura CO-pod».
L’obiettivo più ampio delle aziende che hanno collaborato al rapporto è incoraggiare un dibattito a largo spettro e l’adozione di nuovi concetti sia a livello aziendale che tecnologico. Il rapporto sottolinea inoltre che i tempi sono giusti per passare a un differente modello, data una maggiore attenzione alla convergenza e all’imminente implementazione di FTTx e 5G.