Il Governo ha messo in campo una strategia per affrontare i rischi legati allo sviluppo delle reti 5G, che non vengono sottovalutati. Presso il Mise è stato attivato il Centro di valutazione e certificazione nazionale con il compito di verificare le condizioni di sicurezza dei sistemi destinati alle infrastrutture strategiche e poi c’è l’irrobustimento del Golden power che viene incontro alle preoccupazioni espresse dagli Usa sulle aziende cinesi. Con questa parole il vicepremier Luigi Di Maio ha riferito al Copasir sulla sicurezza delle reti di nuova generazione.
Il rafforzamento del golden power, a parere di Di Maio, fornisce adeguate garanzie rispetto a possibili perdite di sovranità determinate dall’affidamento di servizi ad aziende straniere. Riguardo alle pressioni degli Usa sull’Italia e sugli altri alleati affinché bandiscano i colossi cinesi delle tlc, come Huawei, il vicepremier avrebbe spiegato che le preoccupazioni americane sono state recepite e che la posizione del Governo in materia è stata illustrata nel suo recente viaggio a Washington, con l’obiettivo di fornire rassicurazioni.
Il presidente del Copasir, Lorenzo Guerini, ha invitato il governo “a mantenere alta l’attenzione su un tema così delicato” come quello delle reti 5G. “La sicurezza del Paese – ha sottolineato Guerini – deve venire prima di qualsiasi tornaconto economico”.
“Di Maio – ha spiegato il presidente del Copasir – ha rappresentato al Comitato le azioni messe in campo dal Mise e dal Governo mostrando un’attenzione più matura rispetto a quanto emerso in precedenti occasioni. Presso il ministero dello Sviluppo economico è stato istituito il Centro di valutazione e certificazione nazionale che ora necessità però di essere sviluppato ed incrementato per accelerane la funzionalità”.
Il Copasir, ha proseguito Guerini, “ha espresso la sua preoccupazione rispetto alla posizione Usa che ha messo in guardia i suoi alleati, Italia compresa, rispetto ai rischi rappresentati dall’ingesso delle aziende cinesi nella partita del 5G e Di Maio ha rassicurato sull’esito della sua recente missione a Washington”.
Cosa prevede il nuovo golden power sul 5G
Al Capo I del decreto legge 22/2019 pubblicato ieri in Gazzetta (cosiddetto Brexit) – intitolato “Disposizioni in materia di poteri speciali inerenti ai servizi di comunicazione elettronica a banda larga basati sulla tecnologia 5G” – l’articolo 1 è dedicato alle nuove regole che modificano il dl 21/2012 (poi convertito nella legge 56/2012) sui poteri speciali del governo esercitabili in nome della tutela della difesa e della sicurezza nazionale sulle infrastrutture considerate strategiche, comprese quelle di Tlc.
Il nuovo Dl accende i riflettori sui “rischi di un uso improprio dei dati con implicazioni sulla sicurezza nazionale” con particolare riferimento alla tecnologia 5G. Pertanto i servizi di comunicazione elettronica a banda larga basati sulla tecnologia 5G costituiscono da ora “attività di rilevanza strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale”. E in quanto tali è soggetta a notifica “la stipula di contratti o accordi aventi ad oggetto l’acquisto di beni o servizi relativi alla progettazione, alla realizzazione, alla manutenzione e alla gestione delle reti inerenti i servizi di cui al comma 1, ovvero l’acquisizione di componenti ad alta intensità tecnologica funzionali alla predetta realizzazione o gestione, quando posti in essere con soggetti esterni all’Unione europea”, si legge al comma 2.
Con l’obiettivo di semplificare le procedure di notifica al comma 4 si puntualizza che “con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, sentito il Gruppo di coordinamento costituito ai sensi dell’articolo 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 6 agosto 2014, possono essere individuate misure di semplificazione delle modalità di notifica, dei termini e delle procedure relativi all’istruttoria ai fini dell’eventuale esercizio dei poteri di cui al comma 2”.