L'APPELLO

5G e digitale terrestre, Confindustria Radio Tv a Giorgetti: “Situazione critica”

Il presidente Franco Siddi chiede un incontro urgente: “Con lo spegnimento dell’Mpeg-2 miglioni di famiglie si ritroveranno con lo schermo nero”. Gay (Anitec-Assinform): “Lo switch-off a giugno 2022 è un obiettivo sfidante, il Governo vari un piano d’azione”

Pubblicato il 30 Apr 2021

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E’ costellata di criticità la road map, a suo tempo delineata, per il rilascio della banda 700 ad usi 5G e la transizione alla nuova tv digitale. In una lettera inviata al Ministro della Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, il presidente di Confindustria Radio televisioni Franco Siddi lancia l’allarme. “Appare ormai chiaro – scrive – che diversi milioni di persone non saranno in grado di ricevere il nuovo segnale televisivo terrestre del primo mutamento intermedio (spegnimento dell’Mpeg-2), a suo tempo previsto nel prossimo mese di settembre”. Davanti ai “molti e seri motivi di allarme fra le tempistiche programmate e le tappe di avvicinamento ai passaggi più delicati”, Siddi chiede quindi al Ministro un incontro “urgente per un’adeguata rappresentazione e valutazione della situazione, non solo in termini tecnocratici, perché siano assunte le determinazioni realistiche conseguenti nel più breve tempo possibile”.

Sul tema interviene anche Marco Gay, presidente di Anitec-Assinform, che definisce “sfidante” l’obiettivo dello Switch-off per giugno 2022, e chiede “una forte presa in carico di questa transizione da parte del nuovo esecutivo, con un preciso piano di azione a livello Paese e con la collaborazione attiva di tutti gli stakeholder”.

Un percorso ricco di ritardi e criticità

La transizione alla nuova tv digitale continua a subire impatti da più fronti: da un lato le conseguenze della pandemia da Covid, dall’altro fattori nuovi, dai ritardi nei processi di liberazione e nelle riassegnazioni,  nella definizione degli assetti per gli operatori di rete in tutte le aree del Paese (che hanno già comportato una prima revisione della procedura e della tempistica in quest’ambito), nonché numerose altre incidenze problematiche (mancato reale incentivo al ricambio degli apparecchi riceventi nelle case degli italiani, mancato avvio del bonus riciclo, per citare alcuni esempi). Tutti fattori che – scrive Siddi – “richiedono un’adeguata rappresentazione e valutazione”.

“Certo è che, allo stato attuale, milioni di famiglie potrebbero dal 1° settembre prossimo restare con lo schermo tv nero, incapace di ricevere il nuovo segnale, con  impatto sulla garanzia di continuità del servizio televisivo, la visibilità presso il pubblico e la remunerazione pubblicitaria degli ascolti – prosegue la lettera -.  Crtv ritiene che sia indispensabile una considerazione politico-istituzionale del governo e fa appello al ministro Giorgetti affinchè si possa mettere ordine e fare chiarezza in termini sostanziali e quanto più possibile definitivi”. La richiesta è di agire con urgenza, per “guardare alla realtà e impostare correttamente il futuro, in spirito di cooperazione e per individuare ogni soluzione adatta a garantire la più equa e regolare transizione del sistema italiano”.

Marco Gay: “Il governo prenda in carico la situazione”

“L’obiettivo del 2022 – spiega il presidente di Anitec-Assinform – risulta oggi molto sfidante per tutto il sistema: Governo, broadcaster, produttori di tecnologia, distribuzione sono chiamati a uno sforzo straordinario ed è necessario recuperare molto terreno rispetto a quanto fatto sinora. Le criticità riguardano soprattutto la gestione in tempi brevi di un processo che, anche a causa della crisi pandemica, ha subito troppi ritardi e deve oggi ripartire con un nuovo impulso: solo considerando l’industria dei device, bisogna fare i conti con i vincoli della filiera che impongono un’accurata programmazione e una complessa gestione degli aspetti produttivi, finanziari e logistici. L’attuale shortage di materie prime e di componentistica, l’aumento dei costi e dei tempi per il trasporto delle merci, rappresentano ulteriori difficoltà – conclude – che l’industria sarà in grado di superare solo a fronte di una forte presa in carico di questa transizione da parte del nuovo esecutivo, con un preciso piano di azione a livello Paese e con la collaborazione attiva di tutti gli stakeholder”.

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