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5G, scatta l’ora dell’edge computing: ecco cosa succederà



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Non più una tecnologia emergente, ma una componente fondamentale dell’architettura di rete moderna, cruciale per gestire infrastrutture sensibili elaborando dati in tempo reale. L’analisi di Retelit

Pubblicato il 8 gen 2025



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Nel corso del 2025 si assisterà a una rapida evoluzione dell’edge computing, che soprattutto nell’ambito delle reti 5G sarà determinata dalla crescente richiesta di prestazioni elevate, latenza minima e gestione locale di grandi quantità di dati. L’edge computing, dunque, non sarà più solo una tecnologia emergente, ma una componente fondamentale dell’architettura IT moderna, supportata dalla diffusione di dispositivi IoT, intelligenza artificiale e applicazioni di realtà aumentata/virtuale.

A dirlo è Retelit, evidenziando alcune tendenze che caratterizzeranno sempre di più il prossimo futuro. In particolare, secondo gli analisti del gruppo specializzato in soluzioni avanzate per le Tlc, l’edge computing diventerà il motore dell’automazione industriale e della diagnostica avanzata nel settore della Sanità, e sarà cruciale per gestire infrastrutture urbane come traffico, energia e sicurezza pubblica, elaborando dati provenienti da sensori in tempo reale.

In quest’ottica, assumeranno una sempre maggior importanza gli edge data center che, proprio perché sono situati vicino ai punti in cui i dati vengono generati o utilizzati, garantiranno una minore latenza e carichi sui data center centrali.

Retelit ha però identificato due altri trend che caratterizzeranno lo sviluppo digitale nei prossimi mesi.

La nuova wave dell’intelligenza artificiale: l’era dell’Agentic AI

Il primo riguarda lo sviluppo degli agenti di intelligenza artificiale. Questi programmi, sempre più integrati nel nostro lavoro quotidiano, saranno in grado di svolgere autonomamente compiti complessi, prendere decisioni e interagire con altri agenti. Si tratta, secondo Retelit, di un passaggio significativo nel modo in cui pensiamo e interagiamo con l’intelligenza artificiale, destinato a rivoluzionare il mondo delle imprese (Gartner stima che entro il 2028 il 33% dei software aziendali includerà Agentic AI e il 15% delle decisioni lavorative quotidiane sarà preso autonomamente da agenti AI).

Le applicazioni pratiche della cosiddetta Agentic AI stanno già prendendo forma in diversi settori, e la vera forza risiede nel modo in cui gli agenti possono lavorare insieme. La transizione non riguarda solo l’adozione di nuove tecnologie, ma anche la capacità di gestire il lavoro, con la supervisione umana e la trasparenza nelle attività svolte dall’intelligenza artificiale. Coloro che accoglieranno questa trasformazione saranno nella posizione migliore per sfruttarne il potenziale, creando luoghi di lavoro più efficienti, innovativi e produttivi

L’evoluzione della cybersecurity: la crittografia post-quantistica

C’è poi il tema della crittografia post-quantistica. Con il rapido sviluppo della tecnologia di calcolo quantistico, secondo gli esperti la possibilità che i computer quantistici si rivelino capaci di violare su larga scala gli attuali sistemi di crittografia potrebbe rappresentare una seria minaccia alla sicurezza e alla privacy delle comunicazioni digitali. Alla luce di questo, diventa fondamentale per le aziende prepararsi alla crittografia post-quantum per proteggere server e infrastrutture.

È in questo contesto che si inserisce la sperimentazione recentemente portata a termine da Retelit insieme a Telebit, system integrator specializzato in telecomunicazioni, soluzioni digitali ed e-mobility, e alla start-up ThinkQuantum, spin-off dell’Università degli Studi di Padova che offre soluzioni per la sicurezza informatica e sistemi di comunicazione basati su tecnologie quantistiche, per l’applicazione della Quantum Key Distribution come metodo di cifratura dei dati trasmessi attraverso la fibra ottica. Grazie alle proprietà quantistiche dei fotoni, questa tecnologia fa sì che mittente e destinatario si accorgano di eventuali tentativi di intercettazione da parte di hacker e il sistema interrompa la comunicazione rendendo impossibile qualsiasi furto di dati o informazioni.

“Stiamo vivendo un momento storico di grandi trasformazioni, in cui l’innovazione tecnologica impatta positivamente su numerosi comparti e processi aziendali”, commenta Mimmo Zappi, chief commercial officer di Retelit. “I principali trend emergenti che abbiamo osservato vedono nell’utilizzo dei dati l’elemento centrale, dove la capacità di processare, distribuire e mettere in sicurezza i dati acquista sempre più rilevanza. Abilitare questi nuovi scenari significa infatti poter disporre di data center iperconnessi, di reti di nuova generazione per la trasmissione di una grande quantità di dati, piattaforme cloud e una visione integrata di cybersecurity”.

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