RETI MOBILI

5G, si comincia: ecco le prime linee guida firmate Itu

Pubblicato dall’agenzia delle Nazioni Unite il Draft New Report ITU-R SG05 che definisce i requisiti minimi per la definizione dello standard. Dalle velocità di picco ai Mhz necessari, le caratteristiche richieste ai Paesi per sviluppare la nuova tecnologia

Pubblicato il 03 Mar 2017

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Velocità navigazione in mobilità a 20 Gigabit al secondo in download (1 Gigabit in upload). Reti in grado di garantire fino a 1 milione di dispositivi connessi per chilometro quadrato. Latenze massime di 4 millisecondi. Il tutto “dispiegato” su una porzione di spettro radio di almeno 100Mhz contingui. Sono alcune fra le caratteristiche presenti nelle prime linee guida pubblicate dall’International Communication Union per la definizione dello standard 5G. Si tratta di una serie di specifiche che consentono di individuare i “requisiti minimi” richiesti all’implementazione della nuova generazione di connettività mobile: la grande scommessa per l’economia mondiale il cui debutto è atteso entro il 2020, destinata a generare un mercato mondiale da 150 miliardi di euro. Si stima che le nuove tecnologie potrebbero creare fino a 3 milioni di nuovi posti di lavoro solo negli Stati Uniti. Con il “Draft new Report ITU-R SG05” messo a punto dall’agenzia specializzata delle Nazioni Unite parte il conto alla rovescia.

Il report stabilisce le caratteristiche minime affinché un’antenna cellulare possa ricevere la certificazione 5G ed essere dunque conforme alle specifiche dello standard. In pochi mesi la bozza dovrebbe essere rivista e confermata dalle società e dai centri di ricerca che fanno parte dell’ITU: a quel punto il draft diventerà standard e i produttori potranno iniziare a realizzare i primi smartphone 5G.

La velocità di picco dovrà essere di almeno 20 gigabit al secondo (2,5 gigabyte al secondo) in download e di almeno 10 gigabit al secondo (1,5 gigabyte circa) le velocità che dovranno essere garantire da una cella 5G. Si tratta di velocità teoriche: nulla vieta che un operatore possa installare antenne con una velocità di picco di 100 gigabit o superiore e garantire prestazioni migliori ai suoi utenti. Dall’altro lato, la velocità di picco si riferisce all’intera cella: la banda – e quindi la velocità di connessione – dovrà poi essere suddivisa tra tutti gli utenti connessi allo stesso momento.

La velocità effettiva connessione per utente dovrà essere di 100 megabit al secondo in download e 50 megabit al secondo in upload (rispettivamente 12,5 megabyte e poco più di 6 megabyte al secondo). Velocità simili a quelle raggiungibili anche da una connessione 4G LTE in uso oggi.

Densità di connessione rete 5G molto alta: essendo concepita per spingere lo sviluppo dell’Internet of Things – dunque auto, lampioni, smartphone, smartwatch ecc – la rete 5G dovrà supportare almeno 1 milione di dispositivi connessi per chilometro quadrato senza rischi di crash dell’infrastruttura.

Latenza connessione 5G: determina le prestazioni generali della rete cellulare e influenza, dunque, l’esperienza d’uso delle persone. La latenza massima accettata è di 4 millesimi di secondo, mentre molti ipotizzano che i dispositivi mobili scambieranno dati a una latenza “standard” di 1 millisecondo (con il 4G LTE la latenza massima è di 20 ms).

Efficienza energetica rete 5G. Le celle dovranno avere un consumo energetico molto limitato anche quando sono sotto carico e dovranno essere dotate di una modalità di risparmio energetico quando non saranno utilizzate da nessun utente.

Utilizzo rete 5G in mobilità. Le stazioni di terra della rete 5G dovranno supportare qualunque dispositivo si trovi nelle loro vicinanza e che viaggi a una velocità compresa tra i 0 chilometri e i 500 chilometri orari. Nella bozza di standard si definiscono i dettagli rispetto alle celle da utilizzare all’interno delle aree urbane densamente popolate, dove difficilmente i mezzi potranno raggiungere velocità altissime; e aree rurali, nelle quali sarà necessario garantire il supporto agli utenti che si muovono a piedi, a bordo di un’automobile o di mezzi ultraveloci come i treni dell’alta velocità.

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