LA SENTENZA DEL TAR

Frequenze 5G: Tim, Vodafone e Iliad la spuntano a metà

Accolto il ricorso contro Agcom e Mise sul contributo relativo all’utilizzo della banda 3.4-3.6 Ghz. Ma resta in piedi la legittimità della proroga fino al 2029

Pubblicato il 27 Nov 2019

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Il Tar ha accolto i ricorsi di Tim, Vodafone e Iliad contro l’Agcom e il Ministero dello Sviluppo Economico per l’annullamento del provvedimento con cui il Mise ha concesso a Linkem, Go Internet, Mandarin e Aria (Fastweb) la proroga della durata dei diritti d’uso per le frequenze in banda 3.4-3.6 GHz in scadenza nel 2023 e prorogate al 2029. Ora l’attesa è quella di un ricorso al Consiglio di Stato, con la richiesta di una sospensiva della sentenza, ma fra un anno potrebbero dover pagare quanto serve per riallineare i prezzi. Gli operatori infatti contestano il corrispettivo, “tenuto conto” della gara per le frequenze 5G a cui avevano partecipato anch’essi sborsando per la banda 3,6-3,8 Ghz fino a 11 volte la base d’asta (1 miliardo e 694 milioni per Tim, 1 miliardo 685 milioni per Vodafone e 483,9 milioni per Iliad) mentre a Linkem la proroga dei diritti d’uso era costata solo 40 milioni di euro, a Fastweb (Aria) 27,14 miliardi, a Go Internet 2,6 miliardi e a Mandarin 1,14 miliardi.

“Detto contributo risulterebbe disallineato rispetto al valore di mercato, da individuare in base all’aggiudicazione effettuata a seguito di confronto competitivo fra gli operatori concorrenti” riporta la sentenza e “non si comprenderebbero – scrivono nel ricorso – le ragioni di una disparità di trattamento dalle dimensioni in effetti eclatanti, per l’attribuzione di analoghi diritti d’uso su beni pubblici scarsi e perfettamente fungibili”.

Sulla vicenda delle frequenze Fastweb tiene a puntualizzare che il Tar ha accolto solo uno dei motivi addotti da Tim, Vodafone e Iliad – ovvero quello del prezzo – respingendo quello relativo alla legittimità della proroga. “Esprimiamo soddisfazione – dice una nota – per il respingimento da parte del Tar dei principali motivi di ricorso presentati da Iliad, Vodafone e Tim relativi al trasferimento delle frequenze di Aria/Tiscali e sull’estensione temporale della licenza; un pronunciamento che ha dunque riconosciuto la correttezza dell’azione amministrativa del Mise e di Agcom. In merito al motivo di ricorso, relativo all’asserito difetto di istruttoria per la determinazione del valore dei diritti d’uso delle frequenze, Fastweb confida nell’esito positivo da parte del Consiglio di stato alla luce delle circostanza che il criterio adottato da Agcom è in linea con quanto già disposto in passato per la proroga di altre frequenze di cui hanno beneficiato alcune delle parti ricorrenti”.

Anche Linkem commenta positivamente la sentenza del Tar, che conferma la legittimità dell’estensione temporale delle licenza d’uso delle frequenze di cui è titolare. “Con riferimento al motivo di ricorso sui criteri per la determinazione del contributo, Linkem confida nell’esito positivo del giudizio presso il Consiglio di Stato – si legge in una nota – La sentenza del Tar riconosce la correttezza dell’aziona amministrativa del Mise e di Agcom. Il criterio adottato dall’Agcom è peraltro coerente con quanto già disposto in passato per la proroga di altre frequenze di cui hanno beneficiato alcune delle parti ricorrenti”.

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