Un fenomeno ancora marginale, per il quale si attendono però
sviluppi interessanti nel medio termine. Questo il mercato
dell’e-book visto dagli esperti, in Italia ma anche nei Paesi
più all’avanguardia nella produzione e lettura di e-libri, Stati
Uniti e Gran Bretagna in testa. Gli e-book possono essere sia libri
di narrativa sia testi per l’editoria professionale e educativa,
visualizzabili sugli appositi device come il Kindle di Amazon
oppure scaricabili da Internet e fruibili su computer, telefonino o
palmare. Enormi le potenzialità del mercato per i libri scolastici
o conservati nelle biblioteche tanto che anche l’Italia ha deciso
di aprire le porte, come altri Paesi europei, al controverso
progetto di digitalizzazione dei libri capitanato da Google.
Al momento in Italia, secondo i dati dell’Ufficio studi
dell’Aie, il mercato degli audiolibri e dell’ebook congiunti
non pesano oltre lo 0,03% del mercato complessivo del libro.
“Quello che ci manca è l’hardware”, sottolinea
Cristina Mussinelli, responsabile del
settore tecnologie dell’Aie. “Sul mercato italiano non
sono ancora in vendita i lettori di e-book che hanno conquistato
l’America, come Kindle della Amazon, che conta già su 300mila
titoli, e Reader della Sony che ne vanta 100mila. Anche se ci
fossero questi device, occorrerebbe poi creare un ricco catalogo
come è stato fatto all’estero”.
Un forte impulso potrebbe arrivare dal settore education: l’art
15 del decreto 112 del 2008 prevede che siano disponibili entro
l’anno scolastico 2011-12 “libri scaricabili da Internet”. Ma
la Mussinelli frena: “Le caratteristiche tecnologiche non sono
state definite. Si tratta non esattamente di ebook, ma
probabilmente di libri misti (carta più file digitale) oppure di
integrazioni interattive su Internet o di materiale per lavagne
interattive multimediali, però diffuse a macchia di leopardo.
Certo, se per ebook a scuola si intende leggere i libri digitali su
Kindle, si profila un problema, visto il costo sui 300-350
dollari”.
La norma è stata introdotta, spiega Giovanni Biondi,
direttore del Dipartimento per la programmazione del ministero
della Pubblica istruzione, con lo scopo di permettere alle
famiglie di risparmiare, ma “scaricare un intero libro da
Internet si è subito rivelato difficile e costoso e un device di
lettura come Kindle a scuola non comporta alcun salto di qualità
per l’insegnamento, perché non supporta le immagini ed è in
bianco e nero”. “Il libro misto invece consente di produrre un
valore aggiunto perché trasferisce sul digitale i contenuti più
interattivi, come i documenti storici, le carte geografiche, gli
esercizi, le immagini, le simulazioni, addirittura i filmati e le
registrazioni audio-video”. I costi? “Ne stiamo parlando con
gli editori – risponde Biondi -: c’è un alto investimento
iniziale, ma in seguito le spese di aggiornamento sono molto
ridotte rispetto alla ristampa del testo di carta. Il tavolo è
aperto e per il 2011 è obbligatorio approdare al testo
misto”.
Gli editori lo sanno ma ancora molti restano alla finestra, in
attesa di vedere come evolverà il mercato e se il governo
concederà un contributo di start-up, temendo di dover “pagare di
tasca propria l’innovazione”, secondo le parole di
Ulisse Jacomuzzi, amministratore delegato della
Sei. “Alcune case editrici si stanno apprestando a
mettere su pdf i loro testi in modo che si possano scaricare dal
computer. Anche la Sei sta aumentando la quantità di materiale
online e già dal prossimo anno tutte le nostre novità editoriali
per la scuola saranno nella forma di libro misto. Tuttavia ciò
comporta un enorme investimento e ci chiediamo se ci sia un mercato
pronto ad assorbire le nostre proposte. Occorrerebbe che tutte le
scuole fossero dotate di banda larga e che i docenti fossero
preparati”.
“Nel settore scolastico gli e-book non costituiscono ancora un
vero mercato. Possiamo prevedere uno sviluppo nei prossimi anni se
gli studenti avranno strumenti adeguati per fruirne”, concorda
Sergio Saviori, direttore editoriale di Mondadori
Education. “Ad ogni modo, tutti i nuovi libri del 2009
di Mondadori Education hanno contenuti online (esercizi per il
ripasso, test di verifica, interrogazioni simulate, riassunti,
karaoke) aggiuntivi rispetto ai volumi cartacei”. Ma per pensare
davvero all’avvento dell’ebook nella scuola, “sarebbe
necessario disporre di dispositivi a basso costo”, conclude
Saviori, “a colori e con sufficiente autonomia nella carica
elettrica. Questa soluzione al momento non è disponibile”.
Insomma, l’ebook a scuola non è per l’immediato futuro. Anche
gli studenti della nuova generazione non hanno scampo: tocca
studiare sui libri, quelli veri.