Si terrà a Tokyo, dal 18 al 20 maggio, il G7 dell’imprenditoria “artigianale” al femminile. Il “G7 Craftswomen Summit”, organizzato da Google, punta a mostrare alle imprenditrici “old economy” le opportunità offerte dal digitale per sviluppare al meglio il business. “Saranno proprio le imprese rosa eccellenti, che grazie a Internet e ai servizi digitali di Google e non solo, hanno aumentato la propria competitività e migliorato il proprio business, a condividere buone pratiche e offrire spunti di riflessione”, si legge su una nota dell’azienda. A rappresentare l’Italia ci sarà Too Italy, azienda umbra fondata dalle trentenni Giovanna Gentili e Alessia Stendardo, specializzata nella creazione e nella vendita di borse e accessori moda realizzati a mano con materiali innovativi e inediti come il Pvc.
Prima attraverso YouTube, poi sfruttando le potenzialità offerte dal web e dai social media, le due giovani imprenditrici sono riuscite a raccontare la loro idea, promuovere il marchio e far conoscere al pubblico i prodotti. “Grazie a YouTube abbiamo raggiunto molti utenti con uno sforzo minimo. YouTube ci ha assicurato visibilità presso il pubblico e fatto conoscere da associazioni che ci hanno invitato a eventi, fiere e trasmissioni”.
Successivamente, con la partecipazione al progetto Made in Italy Eccellenze in Digitale promosso da Google e Unioncamere, Too Italy è stata affiancata da un giovane digitalizzatore messo a disposizione della Camera di Commercio di Orvieto che ha supportato gratuitamente le due imprenditrici insegnando loro a sfruttare al meglio le opportunità della Rete per accrescere il business. La nuova immagine digitale ha permesso all’azienda di raggiungere importanti risultati, sia in termini di brand awareness sia di vendite: + 15% di vendite attraverso i social network e + 30% di follower sui social network. “Il nostro fatturato aumenta a vista d’occhio: anche grazie a YouTube, ogni mese raddoppiamo rispetto al precedente” commentano le imprenditrici. “I nuovi contratti, attuali e futuri, nei mercati esteri di riferimento per l’impresa ne sono la logica conseguenza”.