Fabio Zamparelli, in qualità di responsabile Security–Ict Incident Monitoring di Telecom Italia, ha un punto di vista privilegiato sulle competenze di cyber security necessarie per operare in ambienti complessi.
Zamparelli, che mestiere fa il security manager?
Il termine indica figure diverse e un range molto ampio di attività, svolte a vari livelli. Si va dai tecnici specializzati in sicurezza informatica a ruoli più elevati, fino ad arrivare ai Chief Information Security Officer. Sono tutti security manager: la differenza sta nel livello di responsabilità e maggiore “esperienza organizzativa”.
Cioè?
Tutti i security manager partono da un indispensabile bagaglio tecnico, ma evolvono grazie all’esperienza maturata nei contesti organizzativi. Si inizia con ruoli più tecnici e gestionali, ma con il tempo si apprende come dialogare e negoziare con le diverse aree di un’impresa fino ad assumere ruoli di coordinamento di altre persone o di raccordo con i vertici aziendali.
Quali le leve più importanti per questo lavoro?
In primo luogo un bagaglio formativo importante di tipo tecnologico, poi una particolare forma mentis e altissima curiosità. Alla base del mestiere c’è il piacere di scoprire e di approfondire le novità.
Contano più le competenze sulle soluzioni di mercato o di “tecnica pura”?
Fino a 10 anni fa il security manager era un esperto di prodotti e soluzioni. Questo perché la sicurezza era concentrata molto sul perimetro. Oggi serve una conoscenza profonda delle tecniche, ma anche del business e delle operations più tipiche dell’azienda per cui si lavora. In Telecom Italia, per esempio, i security expert non hanno soltanto competenze standard, ma anche legate al mercato di riferimento, per esempio in materia di sicurezza dei router di un backbone o di altre tecnologie di Tlc.
Le caratteristiche, invece, di un buon capo?
Un buon team leader in ambito security deve avere ottime doti di comunicazione interna, saper far lavorare le persone in gruppo, non come solisti, e “schermare” le proprie risorse da eccessivi carichi organizzativi, lasciando loro la libertà di esprimere il proprio potenziale.
Com’è il mercato del lavoro per i security manager?
Sono figure ricercate, soprattutto se hanno esperienza. L’Italia in questo ambito non vede crisi, ma la mobilità è prevalentemente interna al settore. Diverso è in Europa, dove il mercato è aperto e spesso la domanda supera l’offerta.
Le tendenze sulle specializzazioni?
Cresce la richiesta di esperti di computer forensics e sicurezza in ambito mobility. C’è poi una terza tendenza piuttosto interessante: la necessità crescente di figure specializzate nella business intelligence per la cyber security. Si tratta di esperti “cacciatori”, che setacciano i dati cercando anomalie e interpretazioni che nessuna macchina sarà mai in grado di offrire.