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Abbonamenti pirata a Sky e Premium, chiusa centrale di trasmissione

Operazione “Match off” del nucleo speciale frodi tecnologiche Guardia di Finanza. Chiusa a Napoli una centrale per la ritrasmissione di contenuti. Venivano oferti forfait a 70 euro l’anno. Sequestrati 235 decoder, 104 smart card, 43 Pc e 17 carte postepay

Pubblicato il 03 Feb 2017

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Offrivano il pacchetto completo Sky+Mediaset Premium a 70 euro l’anno, tramite collegamenti Iptv. A smantellare la centrale “pirata” sono stati i militari del nucleo speciale Frodi tecnologiche della Guardia di Finanza, sotto il coordinamento di Nicola Maiorano della Procura di Roma.

Nello specifico, le fiamme gialle hanno individuato a Napoli tre centrali di trasmissione dei programmi televisivi, gestite da un residente in Svizzera ma di fatto domiciliato a Scampia, che aveva creato una sofisticata infrastruttura per la decodifica del segnale di Sky e Mediaset Premium.

Durante l’operazione “Match off” i militari hanno sequestrato oltre 76mila Euro, di cui circa 18mila in contanti, 17 carte postepay, 235 decoder, 104 smart card e 43 personal computer. “Sono state inoltre rinvenute – si legge nel comunicato della Guardia di Finanza – decine di fotocopie di documenti di persone del tutto ignare, vittime di furto d’identità”.

L’indagine, spiegano i militari, ha l’obiettivo di contrastare il crescente fenomeno della Iptv per fini di violazione del copyright, cioè la trasmissione via web di eventi sportivi, film, serie televisive e concerti, senza possederne i diritti. Dalle tre centrali venivano offerti programmi televisivi pirata sia in modalità streaming live, cioè in diretta, sia in modalità streaming on demand, fruibili, quindi, a richiesta.

Con un abbonamento annuale di soli 70 euro, pari al prezzo pieno mensile di un abbonamento legale, si aveva accesso senza limitazioni a tutti i canali della varie pay-tv.

Ai gestori della centrale, che potevano contare su una vasta rete di clienti ramificata su tutto il territorio nazionale, è stata contestata la violazione dell’art.171-ter della Legge 633/41, quello che disciplina la protezione del diritto d’autore e degli altri diritti connessi al suo esercizio, che prevede la reclusione fino a 4 anni e la multa di 15mila euro.

“La violazione del diritto d’autore – spiega la Guardia di Finanza – danneggia il mercato, sottraendo opportunità e lavoro alle imprese che rispettano le regole, il cui equilibrio, anche in campo economico, è condizione fondamentale per attrarre gli investimenti e rilanciare lo sviluppo e la crescita”.

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