E-HEALTH

Abruzzo, in corsia arriva il braccialetto elettronico

Avviato dall’Asl 1, il progetto mira ad azzerare gli errori nella somministrazione di terapie, garantendo la tracciabilità del farmaco

Pubblicato il 18 Dic 2015

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Lo scorso novembre l’ospedale Santa Maria di Terni ha introdotto l’identificazione digitale del paziente grazie al braccialetto elettronico e alla cartella clinica informatizzata; in questo modo la persona viene tracciata e seguita costantemente in tutto l’iter assistenziale. “Ciò garantisce una gestione del paziente più efficiente, una maggiore appropriatezza e qualità delle cure, con contestuale risparmio di tempo, trasparenza delle operazioni e riduzione dei possibili errori umani”, le parole del direttore generale Andrea Casciari.

Dall’Umbria all’Abruzzo gli obiettivi da raggiungere sono gli stessi, considerando che l’Asl 1 Avezzano, Sulmona, L’Aquila ha avviato un progetto pilota – operativo nei primi mesi del 2016 all’interno di quattro reparti dell’ospedale del capoluogo (malattie infettive, cardiologia, pediatria, oncologia) per poi essere esteso agli altri reparti e ai presidi dell’intera provincia – con protagonista un braccialetto elettronico contro gli errori nella somministrazione terapica. Dunque all’infermiere sarà sufficiente un “bip”, emesso dal dispositivo fissato al polso del paziente, per individuare e mettere sul carrello della terapia, senza la minima possibilità di errore, il farmaco da somministrare, identificando con assoluta certezza il paziente a cui è destinato. Così l’operatore sanitario non dovrà più consultare le annotazioni riportate nei registri cartacei e correre il rischio, per una disattenzione, di distribuire al malato un farmaco piuttosto che un altro.

Nel dettaglio, ad inizio anno presso l’ospedale San Salvatore di L’Aquila verrà attivato il cosiddetto carrello informatizzato della terapia, procedura tecnologica – fortemente voluta dal manager della Asl Giancarlo Silveri e dal direttore del servizio aziendale della farmacia ospedaliera, Eugenio Ciacco – in grado di conciliare sicurezza della cura e tracciabilità del medicinale. Questo progetto, peraltro, risulta legato alla centralizzazione del farmaco: in concreto la Asl 1, grazie a un robot che entrerà in funzione ad inizio 2016, disporrà di un solo laboratorio centrale, situato all’ospedale di L’Aquila, che preparerà le singole confezioni di terapie da recapitare agli altri ospedali della provincia (Avezzano, Sulmona e Castel di Sangro). Con quali vantaggi? I movimenti automatizzati garantiranno sia precisione nell’assemblaggio dei farmaci sia sicurezza per la salute del degente, nonché la possibilità di conoscere minuziosamente tutti i passaggi del medicinale e migliore la gestione del personale.

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