Il design a volte è intangibile, soprattutto quando ha a che fare con il digitale. Eppure è costantemente presente, magari non nelle forme sinuose di un pezzo di arredamento, ma piuttosto nell’usabilità di un’interfaccia capace di migliorare l’esperienza utente. Quando si parla di tecnologia e innovazione, infatti, “proprio il design diventa un elemento chiave per potenziare la user experience che, da sola, può decretare il successo o il fallimento di un prodotto”, spiega Mark Curtis, co-fondatore di Fjord Design & Innovation, società specializzata nel disegno e nella progettazione di servizi digitali che ora sbarca in Italia. Più precisamente a Milano, con l’obiettivo di portare il design e la creatività digitale anche nel nostro Paese.
A portare Fjord in Italia è la società di consulenza Accenture che l’ha acquisita nel 2013 e che ora intende creare un hub “nostrano” di design digitale che sia in grado di potenziare il lavoro finora fatto sul fronte dell’innovazione. Accenture, infatti, sempre nel 2013 ha fondato la sua divisione digital “che oggi conta 28mila dipendenti nel mondo e 5 miliardi di dollari di fatturato che corrispondono circa al 17% del fatturato globale del gruppo”, spiega Massimo Morielli, managing director di Accenture digital.
Fjord è ora parte di Accenture interactive, una business unit che fa capo alla divisione digital e che si occupa di affiancare i brand nel disegnare e implementare esperienze utenti efficaci grazie alla relazione tra consumatori e azienda. La società di service design, nata 14 anni fa e presente già in 15 città – da Berlino a Helsinki – con oltre 500 designer e 300 clienti, crede infatti fermamente nel valore dell’utente finale e di un servizio che sia capace di adattarsi alle specifiche esigenze di ogni persona. Questa è infatti, secondo Fjord, una delle tendenze che caratterizzeranno il mondo dell’innovazione nel 2015 come spiega anche il rapporto “Fjord Trend 2015” stilato dai designer e gli esperti di tecnologia del gruppo che ogni anno anticipano le tendenze dei mesi futuri. Il rapporto spiega infatti come le aziende abbiano capito ormai l’importanza di riportare al centro dei loro servizi l’utente per rispondere ai loro bisogni e, in molti casi, anche per anticiparli. Questo si traduce nella possibilità di tornare a servizi di customer care “dedicati” e “umanizzati” e nella capacità di progettare un’esperienza multicanale che regali agli utenti finali le stesse caratteristiche nonostante il mezzo utilizzato.