Fornire entro il 2020 a oltre 3 milioni di persone, in tutto il mondo, le competenze necessarie per ottenere un lavoro o avviare un’attività. È questo l’obiettivo che si è posta Accenture, multinazionale di consulenza di direzione, servizi tecnologici e outsourcing, accelerando il proprio impegno nella responsabilità sociale attraverso il programma globale Skills to Succeed. Un’iniziativa che dal 2011 ha già formato oltre 1,2 milioni di persone con il know-how necessario per trovare un posto di lavoro e sviluppare competenze imprenditoriali. Per raggiungere l’ambizioso obiettivo citato prima, in Italia la compagnia opera insieme alla Fondazione Italiana Accenture, promuovendo un modello di Corporate Social Responsability innovativo e distintivo, che unisce ai tratti tradizionali della Responsabilità Sociale le caratteristiche differenzianti del proprio operare sul mercato. In primis impegnando nei progetti CSR le proprie professionalità e competenze con l’obiettivo di generare occupazione e contribuire allo sviluppo della collettività e del territorio.
L’impegno nella formazione di Accenture nel Belpaese è testimoniato dai numeri: oltre 375mila ore di formazione erogate nel 2015 al personale italiano. A livello globale sono stati investiti 841 milioni di dollari in progetti di sviluppo per i propri collaboratori, contribuendo ad offrire un totale di 15 milioni di ore di formazione in aula e digitale, con una media di 46 ore per dipendente. Numeri utili, nella vision di Accenture, a creare un ambiente dove ciascuno possa perseguire il proprio talento e successo professionale e personale, in un contesto in cui la parità di genere sia completa tanto nell’ambiente di lavoro, quanto nelle modalità di trattamento economico. Non a caso, i programmi di assunzione di Accenture in Italia puntano a raggiungere il 40% dei neoassunti donne entro il 2017, innalzando la media attuale del 35%).
Tutti interventi guidati da alcune direttrici, come il supporto all’occupazione, con la creazione di diversi progetti che contribuiscono a formare alle competenze digitali per facilitare i giovani all’ingresso nel mondo del lavoro e per accompagnare il reinserimento lavorativo di persone con disabilità. O ancora fare innovazione digitale, attraverso la piattaforma ideaTRE60, che permette di aggregare le migliori idee innovative per il sociale e di trasformarle in realtà, selezionando quelle basate su un’idea di business orientata all’uso delle tecnologie digitali. Ma anche convergenza fra profit e non profit, promuovendo la nascita di nuovi modelli collaborativi tra aziende, pubblica amministrazione e ONG/terzo settore per la creazione di iniziative con un approccio d’impresa e con una forte attenzione alla sostenibilità economica.
Tra i progetti realizzati in Italia rientrano la “Palestra delle professioni digitali”, che forma giovani disoccupati o inoccupati laureati per le professioni digitali, “Job Stations”, che trasforma storie di disagio in risorse per l’individuo, integrando persone con disagio psichico in un contesto lavorativo inclusivo, e “Trame di Lunigiana – Vivi la terra dei cento castelli” progetto di valorizzazione del territorio della Lunigiana vincitore del concorso ‘ARS’, lanciato sulla piattaforma digitale ideaTRE60.