Un nuovo accordo fra Seat Pagine Gialle e Poste Italiane per
mandare, direttamente dal proprio Pc collegato ai siti
paginebianche.it o paginegialle.it, comunicazioni cartacee in forma
elettronica. È la novità annunciata da Seat Pg nel
'Transformaction Day': per gli utenti dei siti internet del
gruppo sarà possibile, direttamente online, cercare
un'impresa, un professionista o un’altra persona e creare una
comunicazione scritta che Poste Italiane poi prenderanno in carico,
trasformeranno in una versione cartacea e spediranno al
destinatario.
Oltre al nuovo servizio, attraverso cui sarà possibile spedire,
con invii singoli o multipli, raccomandate con ricevuta di ritorno,
posta prioritaria, telegrammi e fax, pagandoli attraverso carta di
credito o addebito sul conto BancoPosta, l'accordo fra Seat e
le Poste prevede altre due possibilità: quella di pagare online i
bollettini postali e quella di fornire un account Pec, ovvero di
posta elettronica certificata.
Per Alberto Cappellini, amministratore delegato del gruppo
torinese, si tratta di "un accordo strategico, in cui le due
aziende stanno mettendo assieme tutti gli sviluppi che hanno
fatto". Dal punto di vista dei risultati, il numero uno di
Seat ha preferito non fornire numeri, ma ha spiegato che porterà
ad uno "sviluppo significativo del business per
entrambi".
D’altra parte Seat ha in mente uno scenario chiaro, dove il web
è sempre più protagonista sia all’interno dell’azienda sia
fra i suoi clienti, che siano grandi gruppi e Pmi. Già nel 2009,
infatti, i ricavi online del gruppo sono stati pari a 194,7 milioni
di euro, con una crescita impetuosa del 20%, che, come ha fatto
notare Cappellini, è circa il doppio della media del mercato. Su
questi ricavi, una sessantina viene dai servizi di marketing online
a livello locale, ed è proprio su questo segmento che Seat punta
per regalare soddisfazioni ai propri azionisti nei prossimi
anni.
“Siamo la più grande webagency d’Italia – ha spiegato –
Nel solo 2009 abbiamo realizzato circa 85mila siti per i nostri
clienti, e di questi 24mila erano personalizzati, con più di
cinque pagine”. “In Italia solo il 33% delle imprese presenti
sul web ha un sito”, ha rilevato Cappellini, facendo capire
quanto grande sia lo spazio di manovra per Seat e per la sua nuova
offerta, che parte da quella tradizionale ampliandola con parti di
website development e marketing, oltre che con la possibilità di
misurare i ritorni dei proprio investimenti online e, in futuro,
anche di implementare servizi di e-commerce.