Lascia il posto di Ceo l'italiano al vertice di Acer.
Gianfranco Lanci, al timone da giugno del 2008 del secondo
produttore di computer al mondo, si dimette a seguito di divergenze
con i membri del Cda sulle future strategie dell'azienda. Ad
annunciare le dimissioni un comunicato ufficiale della stessa Acer,
in cui si aggiunge che “le dimissioni sono state approvate dal
Consiglio di amministrazione”.
“Una decisione – precisa la nota – arrivata dopo mesi di
confronto nel tentativo di trovare una convergenza tra la
differenza di vedute sulla strategia futura tra Lanci e la
maggioranza dei componenti del Cda. Un avvicinamento che non è
avvenuto”.
"L'azienda ha bisogno di un periodo di
riassestamento", ha detto il presidente J. T. Wang che
assumerà ad interim il ruolo di Lanci con effetto immediato.
"Con spirito imprenditoriale dobbiamo affrontare nuove sfide e
guardare al futuro con fiducia". La compagnia taiwanese ha
subito dato il via ad una pianificazione per riadattare le proprie
attività e l'organizzazione.
"Il personal computer – spiega Wang – resta al centro del
nostro business. Abbiamo fondamenta solide e continueremo ad
espanderci, in particolare nel segmento dei personal computer.
Inoltre stiamo entrando nel nuovo mercato dei dispositivi mobili,
dove investiremo con l'obiettivo di essere presto
protagonisti".
L'uscita di scena del manager torinese è giunta dopo una
settimana difficile in Borsa: i titoli della taiwanese hanno perso
oltre il 17% in quattro sedute dopo che i vertici hanno annunciato
vendite nel primo trimestre peggiori delle attese degli analisti e
"piatte" nel secondo. Il motivo delle stime peggiorate
sarebbe da ascrivere – secondo Acer – alla crisi economica che ha
abbassato le vendite in Europa e alle condizioni climatiche avverse
che hanno ostacolato gli approvvigionamenti.
Alcuni giorni fa il fondatore del gruppo, Stan Shih, aveva spiegato
che Acer si sarebbe dovuta concentrare sullo sviluppo di prodotti
più performanti e puntare sull'aumento dei profitti invece di
perseguire l'obiettivo di diventare il primo gruppo mondiale
per vendite – ora è il numero due – solo grazie a device a basso
costo.