Il documento unico di circolazione rischia di bruciare almeno 500 posti di lavoro e di non garantire risparmi ai cittadini. È l’allarme lanciato dalla Rsu di Aci Informatica, società che realizza in house i servizi informatici Aci-Pra, in occasione del presidio organizzato davanti al ministero della Pubblica Amministrazione. Nel mirino della rappresentanza sindacale unitaria è finito il nuovo documento di circolazione, andato a sostituire il vecchio libretto e il certificato di proprietà.
In particolare, sostengono i sindacati, la bozza dello schema di decreto legislativo del ministero delle Infrastrutture “realizza l’obiettivo del documento unico di circolazione attraverso disposizioni che determinano una soppressione di fatto dell’archivio Pra con conseguente perdita degli oltre 500 posti di lavoro di Aci Informatica e problemi occupazionali per altre centinaia di lavoratori e lavoratrici delle altre società controllate dall’Aci e dell’indotto”. I funzionari del ministero che hanno incontrato i rappresentanti sindacali di Aci Informatica hanno però smentito un simile scenario, ricevendo rassicurazioni sul fatto che per il dicastero guidato da Marianna Madia dalla riforma “non devono derivare problemi occupazionali”.
La Rsu lamenta inoltre un possibile “depauperamento del patrimonio di professionalità che costituiscono un’eccellenza nel panorama delle aziende pubbliche innovative”. Come si legge in una nota, i sindacati hanno inoltre ricordato “la piena disponibilità a realizzare, in parte anche gratuitamente, le attività informatiche della Motorizzazione oggi in grave stato di sofferenza come denunciato dalla stessa Corte dei Conti”.