Ibm cresce a suon di roadmap e si dichiara pronta a investire 20
miliardi di dollari in acquisizioni nei prossimi cinque anni. Il
colosso di Armonk opera in base a precisi programmi di sviluppo a
lungo termine dal 2007; l’ultimo si è chiuso nel 2010 sostituito
a gennaio da una nuova roadmap; tra gli obiettivi fissati dal top
management c’è anche quello di realizzare utili operativi per
azione di 20 dollari entro la fine del 2015 e di potenziare gli
investimenti in ricerca e sviluppo.
Il presidente e Ceo Samuel J. Palmisano ha spiegato che le roadmap
sono diventate il cuore del sistema di gestione di Ibm, una guida
per gli investimenti e le attività operative. Grazie
all'ultima roadmap, Ibm è riuscita, ha sottolineato Palmisano,
ad accrescere i margini e ad allontanarsi da attività dove si
fronteggiano troppi competitor, indirizzando invece gli
investimenti verso settori come i mercati emergenti e la business
analytics.
La roadmap chiusa nel 2010 ha superato gli obiettivi
fissati: il prezzo per azione è salito oltre i previsti 11 dollari
a 11,52 e il gruppo ha registrato la miglior crescita trimestrale
del revenue degli ultimi dieci anni grazie alla ripresa della spesa
tecnologica da parte delle aziende.
Nel programma di sviluppo di qui al
2015 gli executive Ibm
confermano il focus su mercati emergenti, la business analytics, il
cloud computing e lo "Smarter planet”, come spiegato dal
chief financial officer Mark Loughridge.
Loughridge ha detto che
circa il 30% delle entrate Ibm deriveranno dai mercati emergenti
entro il 2015 (rappresentavano il 21% delle revenues a fine 2010);
il cloud computing sarà un business da 7 miliardi di dollari per
il gruppo di Armonk per quell'anno. Ancora, Ibm investirà 20
miliardi di dollari in acquisizioni nei prossimi 5 anni, genererà
100 miliardi di dollari di cash flow e restituirà il 70% agli
azionisti.
Anche le iniziative per un pianeta più “smart” hanno
l'obiettivo di aumentare le entrate di Ibm fornendo alle
amministrazioni cittadine tecnologie per gestire la mobilità, le
reti idriche e gli altri sistemi urbani. Ibm ha già incrementato
il numero di progetti su cui sta lavorando con le città di tutto
il mondo portandoli a 2.133, di cui 645 nei Paesi emergenti. Tra
le municipalità interessate ci sono Shenyang, in Cina, o Bangkok,
dove la tecnologia Ibm aiuta a gestire l'energia, la sanità e
i sistemi di sicurezza pubblica. Il programma Smarter planet per
rendere città e edifici più efficienti sarà un business da 10
miliardi di dollari per Ibm entro il 2015, calcola l’azienda. Ill
Ceo Palmisano ha fatto sapere anche che Ibm spenderà circa 35
miliardi dollari in ricerca e sviluppo nei prossimi cinque anni,
contro i 30 miliardi spesi nello scorso quinquennio.