Addio vecchie password. Per i servizi digitali scatta l’ora della biometria vocale. Secondo un recente report di Abi Research il mercato della biometria supererà i 30 miliardi entro il 2021, registrando una crescita del 118% rispetto al 2015, con le aziende bancarie e finanziarie schierate in prima linea. Si tratta, infatti, di sistemi in grado di migliorare notevolmente la customer experience, eliminando il “fastidio” di ricordare le credenziali e, al contempo, aumentare la sicurezza, evitando attacchi di hacker e violazioni. Caratteristiche che permettono di effettuare anche transazioni più delicate tramite canali self-service.
La biometria vocale, che consente all’utente di autenticarsi pronunciando semplicemente una breve “passphrase” è una tecnologia ampiamente utilizzata da Nuance, multinazionale Usa che in Italia ha una sede a Torino dove sono impegnati 105 ricercatori. L’azienda vanta clienti del calibro di Barclays, Hsbc e Citi. Sono infatti proprio le banche a guardare con interesse alla rivoluzione.
In Italia Widiba, la banca online del Monte dei Paschi di Siena, ha optato per la tecnologia di biometria vocale di Nuance che consente agli utenti di accedere al proprio account tramite l’utilizzo della voce, da più dispositivi come pc e smartphone. Predisposta inizialmente per un gruppo selezionato di utenti, la soluzione ha superato una prima fase di prova e Widiba “è pronta ad offrirla in futuro a un numero sempre maggiore di utenti nonché di utilizzarla anche per abilitare i pagamenti – spiega a CorCom Saverio Ricchiuto, Sales Director per l’Italia di Nuance – L’intelligenza artificiale e biometria non sono più qualcosa di fantascientifico, ma di concreto. Ed è su questo piano che si gioca la competizione, particolarmente in alcuni mercati come quello economico-finanziario”.
“Aziende e consumatori cercano modalità più rapide e semplici per erogare e fruire sei servizi digitali – dice Ricchiuto – Le piattaforme digitali, in versione web o mobile , semplificano il self-service e pertanto accrescono le aspettative dei clienti. Ma spesso la crescita delle aspettative si scontra con un basso livello di fruibilità. Le nostre soluzioni aumentano la user experience, garantendo sicurezza e facilità d’uso”.
Uno degli ambiti di sviluppo più interessante, sul fronte consumer è la smart home. Biometria vocale e AI, infatti, la faranno da padrone nelle case intelligenti del futuro offrendo un elevato livello di interazione, oltre a sicurezza e personalizzazione. “Saper distinguere le voci dei singoli membri della casa è uno dei principali vantaggi abilitati dalla biometria vocale e offerti, contestualmente, dai dispositivi IoT – precisa Ricchiuto – La smart home sarà infatti in grado di riconoscere e impostare la playlist desiderata o far trovare le luci accese al rientro a casa. Inoltre il futuro più prossimo guarda alla biometria vocale anche come fonte di autenticazione, semplice e sicura, per abilitare l’apertura o la chiusura della porta di casa e l’acquisto di beni o servizi”. Pronunciando semplicemente la passphrase, il sistema domestico riconoscerà il timbro vocale predisponendo l’apertura della porta e verificherà le informazioni della carta di credito autorizzando il pagamento.
“La tecnologia di biometria vocale di Nuance viene offerta come parte integrante della smart home del futuro per assicurare all’utente una nuova modalità per entrare in contatto con la propria abitazione, senza bisogno di ricordare Pin, password o domande di sicurezza”, puntualizza il manager.
La sfida della biometria si gioca anche nella pubblica amministrazione. Nuance ha sviluppato prodotti ad hoc per la pubblica sicurezza. Basato su algoritmi innovativi, Nuance Forensics offre agli agenti della scientifica e agli investigatori la possibilità di risalire all’identità di un individuo tramite il contenuto acquisito attraverso canali audio di qualunque tipo. I file audio vengono confrontati con il profilo di chi parla e con una popolazione di riferimento per determinare una corrispondenza su base statistica. La soluzione permette di elaborare modelli di popolazioni di riferimento, creare un profilo del parlatore e costruire una libreria di campioni dei parlatori certificati.
Nuance Identifier, attraverso l’analisi biometrica vocale dei file audio, può identificare sospettati noti, consentendo di abbinare le conversazioni registrate ai ricercati noti. Usando algoritmi di biometria vocale text-independent, Nuance Identifier può aiutare gli agenti a trovare “anche un ago in un pagliaio”, grazie alla comparazione di 200mila dati di biometria vocale al secondo per ogni core Cpu. In pochi minuti si possono eseguire ricerche su grande scala su milioni di file audio.
Ai tempi di chatbot e servizi di risposta automatica per la customer care, Nuance si impegna a migliorare l’interazione tra azienda e cliente. E qui entra in gio co l’IVR (risposta vocale interatttiva). “I sistemi più vecchi di risposta vocale interattiva (IVR) basata sul dialogo diretto e a toni con menu complicati non soddisfano le esigenze dei consumatori odierni, che più si intendono di tecnologia – spiega Ricchiuto – La risposta vocale interattiva conversazionale di Nuance agevola interazioni simili a quelle umane che permettono ai clienti di usufruire del self-service e risolvere i problemi con successo all’interno dell’IVR. Un sistema di questo tipo garantisce un’esperienza di servizio intuitiva, che anticipa i bisogni dei chiamanti e permette loro di inte ragire con il sistema in maniera naturale e spontanea. Così si crea un’esperienza intelligente personalizzata grazie alla quale il cliente ha la sensazione di parlare con un operatore reale. Le aziende che offrono un’IVR conversazionale avranno modo di ridurre i costi, offrire un’esperienza cliente migliori e massimizzare il ritorno sull’investimento”.