NEGLI USA

Adobe lascia a casa senza stipendio i lavoratori non vaccinati

Le decisione riguarda i dipendenti che non avranno iniziato il ciclo vaccinale entro l’8 dicembre. Ma saranno prese in considerazione le esenzioni per motivi di salute o religiosi

Pubblicato il 25 Ott 2021

adobe

A casa e senza stipendio i dipendendi Usa di Adobe che entro l’8 dicembre non avranno ricevuto la loro dose di vaccino. A rivelare la decisione un’e-mail della Chief People Office della società, Gloria Chen, trapelata e resa nota dalla Cnbc.

Secondo quanto riportato nella comunicazione, oltre il 93% dei dipendenti di Adobe con sede negli Stati Uniti ha già ricevuto almeno la prima dose del vaccino anti Covid-19: questo vuol dire che la politica aziendale avrà un impatto solo su una piccola percentuale della forza lavoro.

L’e-mail prosegue affermando che Adobe richiede l’immunizzazione a seguito dell’ordine esecutivo dell’amministrazione Biden, secondo cui ogni partner e appaltatore del governo deve assicurare che i dipendenti abbiano almeno iniziato il ciclo vaccinale previsto.

Il gigante del software assicura però  prenderà in considerazione le esenzioni mediche e religiose.

Adobe è solo l’ultima, in ordine temporale, delle grandi aziende del settore tecnologico ad aver preso una posizione netta in favore del vaccino in contrasto del Covid-19. Ibm, ad esempio, all’inizio di questo mese, ha reso obbligatoria la vaccinazione per i lavoratori, con lo stesso termine dell’8 dicembre.

Altre società, tra cui Apple, non impongono l’obbligo, optando per i tamponi rapidi frequenti. I lavoratori non vaccinati dovranno sottoporsi a test giornalieri, prima di entrare in ufficio. La Mela è, al momento, un’eccezione nel panorama, con Google, Microsoft e Facebook che invece richiedono a tutti i dipendenti di essere vaccinati per tornare nei loro uffici.

Le norme Usa sono diverse da quelle italiane: qui infatti il lavoratore viene lasciato senza stipendo solo se non munito di Green Pass o di tampone negativo – non è previsto il licenziamento comunque – non essendoci nessun obbligo vaccinale per legge.

Secondo quanto riportato dal Il Messaggero sarebbero centomila i lavoratori senza Green Pass che, nella prima settimana di obbligo del certificato verde sono stati sospesi dal lavoro o si sono auto-sospesi. I dati sono dei sindacati mentre secondo una stima fatta dalla Cgia di Mestre i lavoratori senza lasciapassare sarebbero un milione.

Ma da che cosa è determinata questa differenza di numeri? Dal fatto che i controlli sono pochi nel lavoro dipendente (anche perché il decreto autorizza controlli a campione e non quelli a tappeto), mentre tra le partite Iva risultano inesistenti.

Tra chi non ha intenzione di sottoporsi a vaccino o a tampone ci sono diversi soggetti che si sono rivolti al proprio medico di base per avere un certificato di malattia: l’Inps ha “sospetti” su circa 50mila persone.

La situazione più critica è al Mezzogiorno: qui gli occupati senza vaccino sarebbero 767mila.

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