Aduc, class action contro Microsoft

Depositato al Tribunale di Milano l’atto di citazione per la richiesta di rimborso dei software targati Redmond presenti nel pc

Pubblicato il 24 Gen 2011

E' stato depositato in Tribunale a Milano, e notificato a
Microsoft, l'atto di citazione per l'annunciata class
action per il rimborso dei software Windows preinstallati sul pc.
Lo rende noto l'Aduc.
"Da tempo avevamo lanciato una campagna di adesioni per il
rimborso del sistema operativo Windows (OEM) preinstallato nella
quasi totalità dei computer che si acquistano – si legge in una
nota dell'associazione dei consumatori – Adesso, grazie al
lavoro di un pool di avvocati e tecnici informatici che collaborano
con la nostra associazione (Avv.ti Carlo Piana, Claudia Moretti,
Annamaria Fasulo, Emmanuela Bertucci e Dott. Guglielmo Troiano,
Marco Pieraccioli) la questione sarà affrontata con la class
action, prevista dall'art. 140 bis del Codice al
consumo".

La vicenda, sostiene l'Aduc, riguarda tutti coloro che
acquistano un pc e vi trovano all'interno uno o più prodotti
software che non intendono utilizzare. Alla prima accensione del
computer appare una schermata "la licenza OEM Windows"
che invita a sottoscrivere il contratto d'uso del programma,
avvertendo che, nel caso non si intenda utilizzarlo, è possibile
procedere alla restituzione e al rimborso rivolgendosi al
produttore dell'hardware. Nulla di male, se non fosse che
raramente le case produttrici dei pc ottemperano a questo obbligo
contrattuale. Molte frappongono ostacoli pratici, altre ritengono
che la faccenda riguardi solo l'acquirente e Microsoft.

Anche noi crediamo che, pur non essendo il produttore
dell'hardware incolpevole, principale responsabile
dell'inadempimento è Microsoft stessa, che usa la propria
posizione di forza sul mercato per diffondere i propri prodotti in
modo illegittimo, ai danni degli utenti e della concorrenza.

Per questo, dopo aver intrapreso e vinto una battaglia giudiziale
"pilota"; contro un produttore di pc al Tribunale di
Firenze, causa che ha aperto la strada al rimborso, ci siamo
rivolti adesso al Tribunale di Milano direttamente contro
Microsoft.

Nei prossimi mesi ci sarà dunque la prima udienza, in cui il
Collegio milanese deciderà sull'ammissibilità dell'azione
collettiva. Se, come speriamo, l'esito fosse positivo, chi si
troverà nelle condizioni per aderire alla causa, potrà farlo,
anche personalmente, con apposito atto di adesione. Valgono, per
adesso, tutte le indicazioni che abbiamo dato nel corso dei
precedenti mesi preparatori

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