Tutto pronto presso lo spazioporto di Kourou nella Guyana francese, dopo il rinvio di ieri a causa del vento, per il lancio del satellite Aeolus dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), che studierà per la prima volta a livello globale i venti, in modo da rendere più affidabili le previsioni meteorologiche e migliorare la conoscenza di vari fenomeni legati al clima, dal riscaldamento globale agli effetti dell’inquinamento atmosferico.
A portarlo in orbita, alle 23.20 italiane, un razzo Vega, costruito in Italia dalla Avio. A fare da madrina è l’astronauta dell’Esa Samantha Cristoforetti. Aeolus è ad oggi il satellite tecnologicamente più avanzato per l’osservazione della Terra ed è stato realizzato dall’Esa con un gruppo di aziende europee guidato da Airbus Defense and Space. Adm-Aeolus farà uso di uno strumento assolutamente innovativo, un Lidar atmosferico denominato Aladin (Atmospheric LAser Doppler INstrument) composto da tre elementi principali: un trasmettitore Laser, un ricevitore e un telescopio. La missione ha visti impegnati gli stabilimenti Leonardo di Campi Bisenzio e di Pomezia nello sviluppo del trasmettitore Laser di Aladin. Quello realizzato in Italia da Leonardo è il più potente trasmettitore Laser operante nell’ultravioletto (UV) mai costruito per una applicazione spaziale.
Un Lidar funziona con lo stesso principio fisico di un Radar, emettendo un fascio luminoso – invece di uno radio come avviene appunto nel Radar – che viene riflesso da un bersaglio e ne restituisce l’eco. L’eco contiene informazioni sulla distanza e sulla velocità del bersaglio stesso: nel caso del Lidar atmosferico, le polveri e le gocce di acqua presenti negli strati alti dell’atmosfera fanno da traccianti, permettendo cosi’ di determinare la velocità del vento che le trascina.
Si tratta di una vera rivoluzione nella misura dei venti in quota, responsabili della circolazione atmosferica globale e quindi dei modelli alla base delle previsioni del tempo, perché si riusciranno a misurare strati dell’atmosfera dove nessun pallone sonda può arrivare a fare misure dirette. Più di ottanta elementi ottici compongono il trasmettitore Laser di Aladin realizzato da Leonardo, allineati con l’accuratezza micrometrica che richiede l’emissione di un fascio Laser di 7 mm. Lo studio dei materiali e di accorgimenti per ridurre al minimo il danno da radiazione UV sono stati la grande sfida tecnologica affrontata e risolta per la prima volta nella storia delle missioni spaziali.