L'APPELLO

Aerospazio a rischio recessione, Fiom: “Subito tavolo con il Governo”

Il sindacato chiede misure immediate di sostegno, pena il declassamento dell’industria italiana seconda solo all’automotive. O sarà impensabile una ripresa prima del 2023

Pubblicato il 12 Mag 2020

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Industria italiana dell’aerospazio a rischio, subito un tavolo con il Governo. E’ l’appello che parte dalla Fiom secondo cui prevede, in assenza di contromisure di salvaguardia, la ripresa del mercato arriverà “non prima del 2023”.

“Il settore dell’aerospazio, il secondo settore industriale del nostro Paese dopo l’automotive, sta subendo e subirà una recessione senza precedenti nei prossimi anni – fanno sapere Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil e Claudio Gonzato, coordinatore nazionale del settore Aerospazio per la Fiom-Cgil nazionale -. Tutte le aziende del settore, dai grandi gruppi alle centinaia di piccole e medie aziende dell’indotto e della fornitura diretta, stanno dichiarando negli incontri nazionali e territoriali che il mercato e il settore potrebbe tornare a regime, e non in tutti i segmenti, verosimilmente non prima del 2023”.

Per questo il periodo di crisi “estremamente lungo” necessita di riflessioni, iniziative e interventi a difesa “dei livelli occupazionali e produttivi di carattere straordinario, mai prima d’ora identificati per un settore che dal dopoguerra ad oggi non ha visto crisi rilevanti”.

Aerospazio, subito un tavolo

La Fiom chiede quindi un “confronto adeguato” tra parti sociali e Governo, “serve una convocazione urgente e la definizione di un tavolo permanente al Mise con la regia della Presidenza del Consiglio”.

In Europa e nel mondo la maggioranza dei Governi sta definendo “ingenti risorse economiche – ricorda il sindacato – per la difesa delle compagnie aeree e del settore direttamente collegato. Riteniamo indispensabile capire come il nostro Paese intende muoversi nello scenario in rapida evoluzione, il tavolo nazionale diventa l’unico ambito nel quale Governo, sindacati e aziende si confrontino per decidere le iniziative per salvaguardare professionalità, innovazione tecnologica e capacità produttive che rischiano di perdersi irreparabilmente”.

La discussione sul futuro industriale nella crisi legata al Covid-19 “non può prescindere da una discussione approfondita sul settore dell’aerospazio”, conclude la nota, “soprattutto con aziende controllate dal Ministero del Tesoro, pena diventare non più protagonisti ma comprimari nel settore”.

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