L’ultima parola spetterà ancora al presidente uscente Corrado Calabrò. Sarà lui, e non il presidente indicato per la futura autorità Angelo Cardani, a firmare il bilancio 2011 di Agcom. L’authority è infatti tenuta a presentare entro il 30 giugno di ogni anno al Presidente del Consiglio (per la trasmissione al Parlamento), la relazione sull’attività svolta e sui programmi di lavoro. Ma per quella data la nuova Agcom non sarà ancora operativa.
Nonostante sia stato già chiuso il round della nomina dei consiglieri (sono Maurizio Dècina, Francesco Posteraro, Antonio Preto, Antonio Martusciello) e quello dell’audizione di Cardani da parte della Commissione Trasporti alla Camera, servono altri passaggi obbligati prima del fischio d’inizio. All’appello manca ancora l’audizione del commissario in pectore Angelo Cardani da parte della Commissione competente del Senato oltre al voto a maggioranza qualificata delle due commissioni parlamentari.
Il calendario della nuova Agcom dimezzata dal decreto Salva Italia dovrebbe dunque poter prendere il via dai primi di luglio.
“Bisogna colmare il gap con gli altri Paesi. Dallo sviluppo delle reti di nuova generazione si stima un incremento del Pil tra l’1% e il 2%” ha detto ieri Cardani nel corso dell’audizione alla Camera. Mentre sulla futura asta frequenze ha commentato: “I tempi sono drammaticamente stretti”. Secondo il calendario dettato dal ministro Passera il bando Agcom dovrebbe essere pronto per la fine di agosto.